WUNDERKAMMER. Giovanni Migliara. Acquerelli e preziosi fixé
- Mostra
- 18 Febbraio 2013
WUNDERKAMMER. Giovanni Migliara. Acquerelli e preziosi fixé
a cura di Monica Tomiato
7 marzo - 9 giugno 2013
Inaugurazione: 6 marzo 2013 h.18.00
Wunderkammer - secondo piano
La mostra riunisce un prezioso nucleo di opere pittoriche e grafiche di Giovanni Migliara (Alessandria, 1785 – Milano, 1837), artista di origine alessandrina ma di formazione e cultura milanesi. Trasferitosi nel capoluogo lombardo agli inizi dell’800, vi esordì come scenografo e solo dopo il 1810 iniziò a dedicarsi alla pittura da cavalletto e alla miniatura su seta ottenendo in breve un clamoroso successo di pubblico e di mercato; la sua produzione fu apprezzata dai grandi collezionisti aristocratici e dagli emergenti amatori borghesi e consensi crescenti ne accompagnarono ogni apparizione pubblica. La sua fama non tardò a diffondersi oltre i confini della Lombardia: già nel 1825 la stampa subalpina ricordava orgogliosamente i natali piemontesi dell’artista e sottolineava sia la sua maestria nell’uso della prospettiva e nella resa degli effetti di luce, sia la varietà del suo repertorio tematico, che spaziava dalle vedute urbane dal vero alle scene di genere ambientate in paesaggi campestri o all’interno di chiese, chiostri e refettori, sull’esempio dei soggetti conventuali trattati da F. M. Granet e J. Fradelle. L’adesione di Migliara al gusto francese trobadour si riflette nelle scene di sapore neomedievale, letterario e teatrale, inserite in grandiose cornici architettoniche o in interni rischiarati da suggestivi giochi di luci. Vero specialista nel creare atmosfere notturne o romanticamente evocative, egli diviene in breve il “pittore degli effetti magici della luce”: all’esposizione braidense del 1834 riscuote grande successo l’Assalto notturno alla diligenza, un “quadretto… con lume artificiale e di luna… tutto impastato di tinte fiamminghe e assai bene composto” commissionato dal più grande estimatore torinese dell’artista, Pietro Baldassarre Ferrero (1787-1850), dalla cui collezione provengono i fixé presenti in mostra, piccoli dipinti a olio su taffetas, incollati sul retro di un vetro leggermente convesso che sostituiva la vernice protettiva conferendo all’opera una particolare brillantezza. Appartenevano alla stessa collezione i quattro disegni riuniti in un’unica cornice, che assieme ai 140 fogli con schizzi dal vero e studi di scenografia e prospettiva acquistati nel 1941 da Vittorio Viale offrono una campionatura della vastissima e poliedrica produzione grafica di Migliara. Il disegno ebbe un ruolo fondamentale all’interno del metodo operativo messo a punto dall’artista che si servì sistematicamente degli appunti riportati nel corso dei suoi viaggi per creare composizioni che mescolavano dati reali ed elementi di fantasia, come nel Prospetto di chiesa con tombe gotiche (1831) dove il fascino dei sepolcri trecenteschi conservati nel cortile di S. Giorgetto a Verona è amplificato da una presentazione molto teatrale. Come la coeva Veduta del castello di Sant’Angelo Lodigiano e lo scenografico Interno del Duomo di Milano, l’acquerello è appartenuto alla collezione del banchiere Pietro Tron, fra i primi acquirenti torinesi delle opere di Migliara, il cui legame con la capitale sabauda è testimoniato anche dai due disegni a penna e inchiostro acquerellato raffiguranti lo scalone juvarriano e la facciata di levante di Palazzo Madama.
GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Wunderkammer - secondo piano
Via Magenta 31 - Torino
Orario: martedì - domenica 10-18, chiuso lunedì
La biglietteria chiude un’ora prima
Ingressi: € 10 - ridotto € 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni
INFO: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail gam@fondazionetorinomusei.it
a cura di Monica Tomiato
7 marzo - 9 giugno 2013
Inaugurazione: 6 marzo 2013 h.18.00
Wunderkammer - secondo piano
La mostra riunisce un prezioso nucleo di opere pittoriche e grafiche di Giovanni Migliara (Alessandria, 1785 – Milano, 1837), artista di origine alessandrina ma di formazione e cultura milanesi. Trasferitosi nel capoluogo lombardo agli inizi dell’800, vi esordì come scenografo e solo dopo il 1810 iniziò a dedicarsi alla pittura da cavalletto e alla miniatura su seta ottenendo in breve un clamoroso successo di pubblico e di mercato; la sua produzione fu apprezzata dai grandi collezionisti aristocratici e dagli emergenti amatori borghesi e consensi crescenti ne accompagnarono ogni apparizione pubblica. La sua fama non tardò a diffondersi oltre i confini della Lombardia: già nel 1825 la stampa subalpina ricordava orgogliosamente i natali piemontesi dell’artista e sottolineava sia la sua maestria nell’uso della prospettiva e nella resa degli effetti di luce, sia la varietà del suo repertorio tematico, che spaziava dalle vedute urbane dal vero alle scene di genere ambientate in paesaggi campestri o all’interno di chiese, chiostri e refettori, sull’esempio dei soggetti conventuali trattati da F. M. Granet e J. Fradelle. L’adesione di Migliara al gusto francese trobadour si riflette nelle scene di sapore neomedievale, letterario e teatrale, inserite in grandiose cornici architettoniche o in interni rischiarati da suggestivi giochi di luci. Vero specialista nel creare atmosfere notturne o romanticamente evocative, egli diviene in breve il “pittore degli effetti magici della luce”: all’esposizione braidense del 1834 riscuote grande successo l’Assalto notturno alla diligenza, un “quadretto… con lume artificiale e di luna… tutto impastato di tinte fiamminghe e assai bene composto” commissionato dal più grande estimatore torinese dell’artista, Pietro Baldassarre Ferrero (1787-1850), dalla cui collezione provengono i fixé presenti in mostra, piccoli dipinti a olio su taffetas, incollati sul retro di un vetro leggermente convesso che sostituiva la vernice protettiva conferendo all’opera una particolare brillantezza. Appartenevano alla stessa collezione i quattro disegni riuniti in un’unica cornice, che assieme ai 140 fogli con schizzi dal vero e studi di scenografia e prospettiva acquistati nel 1941 da Vittorio Viale offrono una campionatura della vastissima e poliedrica produzione grafica di Migliara. Il disegno ebbe un ruolo fondamentale all’interno del metodo operativo messo a punto dall’artista che si servì sistematicamente degli appunti riportati nel corso dei suoi viaggi per creare composizioni che mescolavano dati reali ed elementi di fantasia, come nel Prospetto di chiesa con tombe gotiche (1831) dove il fascino dei sepolcri trecenteschi conservati nel cortile di S. Giorgetto a Verona è amplificato da una presentazione molto teatrale. Come la coeva Veduta del castello di Sant’Angelo Lodigiano e lo scenografico Interno del Duomo di Milano, l’acquerello è appartenuto alla collezione del banchiere Pietro Tron, fra i primi acquirenti torinesi delle opere di Migliara, il cui legame con la capitale sabauda è testimoniato anche dai due disegni a penna e inchiostro acquerellato raffiguranti lo scalone juvarriano e la facciata di levante di Palazzo Madama.
GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Wunderkammer - secondo piano
Via Magenta 31 - Torino
Orario: martedì - domenica 10-18, chiuso lunedì
La biglietteria chiude un’ora prima
Ingressi: € 10 - ridotto € 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni
INFO: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail gam@fondazionetorinomusei.it