SEGNO E SPAZIO. Occidente e Oriente in Dialogo.
- Mostra
- 3 Settembre 2016 - 11 Settembre 2016
INAUGURAZIONE SABATO 3, ore 17
A partire dal XV secolo, l’utilizzo in Occidente della stampa ebbe importanti ripercussioni sulla scrittura manuale. Se essa fu per alcuni aspetti relegata a un ruolo secondario, d’altra parte proprio in questo periodo si sviluppò il concetto di calligrafia intesa come arte decorativa, contrapposta alla tecnica tipografica.
Nelle civiltà degli ideogrammi dell’Asia dell’Est invece, l’arte di scrivere a mano si è evoluta nei secoli come uno dei conduttori primari di cultura e riveste ancora oggi un ruolo importante.
La scrittura a mano, di qualsiasi cultura essa faccia parte, è molto più che una semplice registrazione del linguaggio.
Elementi come lo stile delle lettere o l’uso dello spazio, la velocità o l’incertezza del tratto, il suo maggiore o minore spessore – non hanno necessariamente una relazione diretta con la parola; l’atto calligrafico - così pregno di valore artistico, culturale e spirituale - comunica al di là del contenuto verbale.
Riconoscere la capacità della scrittura manuale di comunicare contenuti non solo verbali permette di comprendere l’enorme importanza attribuita dalle culture dell’Asia Orientale all’arte della calligrafia che, nei suoi segni senza ritocchi nè incertezze, esprime in tutto il suo fascino il potente legame tra scrittura e gestualità.
La mostra ospitata presso il MAO di Torino, curata da Turin Educational Consortium, presenta alcune splendide opere di Monica Dengo, artista di scuola occidentale, e del maestro giapponese Norio Nagayama.
Dal loro incontro nasce un allestimento che è un gioco di sguardi capace di far emergere in tutta la loro forza - l’estetica- e la -funzione primaria- del segno gestuale.
Segni gestuali senza ritocchi nè incertezze, che invitano all’armonia e al dialogo