Pietro Giacomo Palmieri
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- 17 Ottobre 2009 - 31 Gennaio 2010
Pietro Giacomo Palmieri (1737-1804), fu un artista che nella Torino di fine Settecento ebbe un ruolo di primo piano nel rinnovamento e nell’aggiornamento dei modelli figurativi piemontesi.
Apprezzato e celebre tra i suoi contemporanei, la sua biografia è quella di un artista cosmopolita che ebbe il talento e la fortuna di perfezionare il proprio stile prima a Bologna poi a Parma e ancora a Parigi, dove soggiornò a lungo e dove la moda di collezionare disegni era ampiamente diffusa.
Giunto a Torino nel 1778, egli ebbe la protezione del principe Luigi Vittorio di Carignano, che lo nominò “suo primo disegnatore” e in seguito quella del sovrano, Vittorio Amedeo III.Ispiratore di diverse raccolte di disegni e incisioni, Pietro Giacomo Palmieri esercitò una profonda influenza nell’ambiente colto della città sia attraverso i propri raffinatissimi acquerelli di ispirazione seicentesca con richiami alla tradizione classica e olandese, sia attraverso il commercio dei disegni antichi. Il successo e la fama di cui godette aiutano a comprendere il motivo per cui i suoi fogli furono contesi dai collezionisti piemontesi e oggi sono dispersi tra New York (Metropolitan Museum), Aachen (Suermondt-Ludwig Museum), Parigi (Louvre), Firenze (Uffizi), Torino (Museo Civico d’Arte Antica e Biblioteca Reale) e altre importanti collezioni pubbliche.A distanza di quasi trent’anni dall’ultima esposizione, il pubblico avrà modo di ammirare i suoi disegni a penna ed acquerello che arricchiscono la raccolta della GAM.
Apprezzato e celebre tra i suoi contemporanei, la sua biografia è quella di un artista cosmopolita che ebbe il talento e la fortuna di perfezionare il proprio stile prima a Bologna poi a Parma e ancora a Parigi, dove soggiornò a lungo e dove la moda di collezionare disegni era ampiamente diffusa.
Giunto a Torino nel 1778, egli ebbe la protezione del principe Luigi Vittorio di Carignano, che lo nominò “suo primo disegnatore” e in seguito quella del sovrano, Vittorio Amedeo III.Ispiratore di diverse raccolte di disegni e incisioni, Pietro Giacomo Palmieri esercitò una profonda influenza nell’ambiente colto della città sia attraverso i propri raffinatissimi acquerelli di ispirazione seicentesca con richiami alla tradizione classica e olandese, sia attraverso il commercio dei disegni antichi. Il successo e la fama di cui godette aiutano a comprendere il motivo per cui i suoi fogli furono contesi dai collezionisti piemontesi e oggi sono dispersi tra New York (Metropolitan Museum), Aachen (Suermondt-Ludwig Museum), Parigi (Louvre), Firenze (Uffizi), Torino (Museo Civico d’Arte Antica e Biblioteca Reale) e altre importanti collezioni pubbliche.A distanza di quasi trent’anni dall’ultima esposizione, il pubblico avrà modo di ammirare i suoi disegni a penna ed acquerello che arricchiscono la raccolta della GAM.