Osvaldo Licini: Capolavori – MOSTRA PROROGATA FINO AL 20 MARZO!
- Mostra
- 24 Ottobre 2010 - 22 Marzo 2011
Visto il grande successo di pubblico e critica la mostra Osvaldo Licini: Capolavori sarà visitabile fino al 20 marzo anziché chiudere il 30 gennaio!
La mostra antologica dedicata a Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado, 1894 - 1958), maestro del Novecento italiano e internazionale e rappresentante di spicco dell’arte astratta, presenterà al pubblico i cento capolavori dell’artista. Lo sforzo di questa ricerca è stato di ricongiungere i dipinti che appartengono al nucleo forte di Silvia e Lorenzo Licini, quelli ora nella Galleria d'Arte Contemporanea Osvaldo Licini di Ascoli Piceno, le molte opere che compongono la collezione di Bruno e Matteo Lorenzelli, oltre che di importanti collezionisti italiani, e di quei quadri di Licini che sono entrati a far parte delle principali collezioni pubbliche.
Tra le opere esposte in mostra, anche i lavori dell’artista che fanno parte della collezione permanente della GAM, alcuni dei quali sono già integrati nel percorso del nuovo ordinamento museale.
Le opere esposte in mostra rappresenteranno il percorso dell’artista dagli esordi, a partire dagli anni Dieci, fino al 1958, anno della sua morte, lo stesso in cui alla XXIX Biennale di Venezia ottenne il Gran Premio Internazionale per la Pittura: principalmente quelle segnate dai suoi contatti con l’ambiente parigino, ma soprattutto quelle dell’avvicinamento all’Astrattismo internazionale, e con una sosta speciale sulla sua gloriosa variante fantastica finale, alternativa agli sviluppi dell’arte informale.
Nel 1968 la Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino inaugurava la grande rassegna antologica dedicata alla pittura di Osvaldo Licini, che nasceva con un’ambizione altamente esaustiva. Quella mostra assegnava alla ‘consacrazione’ dell’artista un ruolo non indifferente nella politica museale della Galleria, che già nel 1957 aveva acquistato due opere per la collezione, in vista del futuro allestimento: La sera (grande), 1950 e L’inverno, 1951.
Oggi, con questa esposizione, ci si è proposti di evidenziare, con opportune sottolineature, i momenti decisivi, di più intenso livello di ricerca, e di più solitaria resa immaginifica dell’arte di Osvaldo Licini; di riconoscere la sua capacità di porsi al riparo delle molteplici istanze linguistiche che andavano affacciandosi sulla scena artistica del dopoguerra, per approdare ancora a proposte fortemente autonome e di qualità.
Il progetto di questa ampia retrospettiva è stata affidata ad un comitato scientifico di prim’ordine composto da Zeno Birolli, critico, curatore e storico dell’arte, gran conoscitore della personalità di Licini, Luciano Caramel, professore ordinario all’Università La Cattolica di Milano, Fabrizio d’Amico, già professore associato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa, Danilo Eccher e Riccardo Passoni, rispettivamente Direttore e Vice Direttore della GAM. Un ricco catalogo edito per i tipi di Electa Mondadori di circa 240 pagine, accompagnerà l’esposizione presentando, oltre alle riproduzioni di tutte le opere esposte, i contributi critici e filologici del Comitato Scientifico.
La mostra antologica dedicata a Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado, 1894 - 1958), maestro del Novecento italiano e internazionale e rappresentante di spicco dell’arte astratta, presenterà al pubblico i cento capolavori dell’artista. Lo sforzo di questa ricerca è stato di ricongiungere i dipinti che appartengono al nucleo forte di Silvia e Lorenzo Licini, quelli ora nella Galleria d'Arte Contemporanea Osvaldo Licini di Ascoli Piceno, le molte opere che compongono la collezione di Bruno e Matteo Lorenzelli, oltre che di importanti collezionisti italiani, e di quei quadri di Licini che sono entrati a far parte delle principali collezioni pubbliche.
Tra le opere esposte in mostra, anche i lavori dell’artista che fanno parte della collezione permanente della GAM, alcuni dei quali sono già integrati nel percorso del nuovo ordinamento museale.
Le opere esposte in mostra rappresenteranno il percorso dell’artista dagli esordi, a partire dagli anni Dieci, fino al 1958, anno della sua morte, lo stesso in cui alla XXIX Biennale di Venezia ottenne il Gran Premio Internazionale per la Pittura: principalmente quelle segnate dai suoi contatti con l’ambiente parigino, ma soprattutto quelle dell’avvicinamento all’Astrattismo internazionale, e con una sosta speciale sulla sua gloriosa variante fantastica finale, alternativa agli sviluppi dell’arte informale.
Nel 1968 la Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino inaugurava la grande rassegna antologica dedicata alla pittura di Osvaldo Licini, che nasceva con un’ambizione altamente esaustiva. Quella mostra assegnava alla ‘consacrazione’ dell’artista un ruolo non indifferente nella politica museale della Galleria, che già nel 1957 aveva acquistato due opere per la collezione, in vista del futuro allestimento: La sera (grande), 1950 e L’inverno, 1951.
Oggi, con questa esposizione, ci si è proposti di evidenziare, con opportune sottolineature, i momenti decisivi, di più intenso livello di ricerca, e di più solitaria resa immaginifica dell’arte di Osvaldo Licini; di riconoscere la sua capacità di porsi al riparo delle molteplici istanze linguistiche che andavano affacciandosi sulla scena artistica del dopoguerra, per approdare ancora a proposte fortemente autonome e di qualità.
Il progetto di questa ampia retrospettiva è stata affidata ad un comitato scientifico di prim’ordine composto da Zeno Birolli, critico, curatore e storico dell’arte, gran conoscitore della personalità di Licini, Luciano Caramel, professore ordinario all’Università La Cattolica di Milano, Fabrizio d’Amico, già professore associato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa, Danilo Eccher e Riccardo Passoni, rispettivamente Direttore e Vice Direttore della GAM. Un ricco catalogo edito per i tipi di Electa Mondadori di circa 240 pagine, accompagnerà l’esposizione presentando, oltre alle riproduzioni di tutte le opere esposte, i contributi critici e filologici del Comitato Scientifico.