Nuova esposizione emakimono
- Mostra
- 13 Gennaio 2011 - 13 Marzo 2011
Il 18 gennaio 2011 avrà luogo la seconda rotazione di dipinti orizzontali giapponesi
La grande vetrina oggetto delle sostituzioni è posta all’inizio del percorso espositivo del Giappone ed è considerata un’introduzione estetica alla galleria, negli ultimi mesi ha ospitato pregevoli oggetti laccati del museo Garda di Ivrea. Questa volta il MAO propone due interessanti emakimono, i “rotoli dipinti” su carta di formato lungo e stretto.
Una delle due opere è attribuita a Tani Buncho (1764-1840), raffigura Foglie e fusti di bambù dipinti ad inchiostro su seta ed è datata inizio XIX secolo. Attivo a Edo (l’attuale Tokyo), Tani Buncho è stato uno degli artisti giapponesi più influenti tra il XVIII e il XIX secolo. Dotato di grande abilità tecnica, riusciva a destreggiarsi con diversi stili pittorici, oltre ad avere innate qualità per l’insegnamento e grandi conoscenze della pittura antica, sia cinese sia giapponese. Questo emakimono (dipinto orizzontale di formato lungo e stretto) raffigura delle piante di bambù nel classico stile espressionista e calligrafico ereditato dalla Cina. L’inchiostro pieno o diluito crea un piacevole contrasto tonale tra il nero e le varie gradazioni di grigio, la cui alternanza serve inoltre a dare profondità alla composizione. Il bambù, pianta tenace nelle più avverse condizioni climatiche, è la metafora per eccellenza della forza di volontà del gentiluomo confuciano: la scelta di questo soggetto sottolinea ulteriormente l’adesione dell’autore alla scuola di pittura Nanga (“Pittura del Sud”) o Bunjinga (“Pittura dei Letterati”), di origine cinese.
L’altro dipinto è attribuito a Matsumura Keibun (1779-1843), raffigura Studi di piante e animali ad inchiostro su seta ed è datata inizio XIX secolo. Gli emakimono, “rotoli di pittura”, presentano di solito una progressione “filmica” da destra a sinistra, sia che si tratti di una composizione di immagini o di una successione di eventi. In alcuni casi però i singoli dipinti non hanno una stretta relazione l’uno con l’altro, soprattutto quando l’intento principale è quello di fornire degli esempi pittorici più a scopo didattico che artistico. L’opera qui presentata ricade in questa seconda tipologia di emakimono: i disegni sono accomunati dalla predilezione per le manifestazioni più minute del mondo naturale, sia che si tratti di piccoli fiori appena sbocciati, di conchiglie abbandonate sulla spiaggia, di insetti o di altri animaletti ritratti nei loro contesti abituali. Il rotolo è attribuibile a Matsumura Keibun, un valido pittore della scuola naturalista Shijo di Kyoto. Era particolarmente versato nella teoria artistica delle dinastie cinesi Ming e Qing e nella raffigurazione di “fiori e uccelli”: il rotolo qui presentato può essere considerato pertinente a questo genere pittorico.
La grande vetrina oggetto delle sostituzioni è posta all’inizio del percorso espositivo del Giappone ed è considerata un’introduzione estetica alla galleria, negli ultimi mesi ha ospitato pregevoli oggetti laccati del museo Garda di Ivrea. Questa volta il MAO propone due interessanti emakimono, i “rotoli dipinti” su carta di formato lungo e stretto.
Una delle due opere è attribuita a Tani Buncho (1764-1840), raffigura Foglie e fusti di bambù dipinti ad inchiostro su seta ed è datata inizio XIX secolo. Attivo a Edo (l’attuale Tokyo), Tani Buncho è stato uno degli artisti giapponesi più influenti tra il XVIII e il XIX secolo. Dotato di grande abilità tecnica, riusciva a destreggiarsi con diversi stili pittorici, oltre ad avere innate qualità per l’insegnamento e grandi conoscenze della pittura antica, sia cinese sia giapponese. Questo emakimono (dipinto orizzontale di formato lungo e stretto) raffigura delle piante di bambù nel classico stile espressionista e calligrafico ereditato dalla Cina. L’inchiostro pieno o diluito crea un piacevole contrasto tonale tra il nero e le varie gradazioni di grigio, la cui alternanza serve inoltre a dare profondità alla composizione. Il bambù, pianta tenace nelle più avverse condizioni climatiche, è la metafora per eccellenza della forza di volontà del gentiluomo confuciano: la scelta di questo soggetto sottolinea ulteriormente l’adesione dell’autore alla scuola di pittura Nanga (“Pittura del Sud”) o Bunjinga (“Pittura dei Letterati”), di origine cinese.
L’altro dipinto è attribuito a Matsumura Keibun (1779-1843), raffigura Studi di piante e animali ad inchiostro su seta ed è datata inizio XIX secolo. Gli emakimono, “rotoli di pittura”, presentano di solito una progressione “filmica” da destra a sinistra, sia che si tratti di una composizione di immagini o di una successione di eventi. In alcuni casi però i singoli dipinti non hanno una stretta relazione l’uno con l’altro, soprattutto quando l’intento principale è quello di fornire degli esempi pittorici più a scopo didattico che artistico. L’opera qui presentata ricade in questa seconda tipologia di emakimono: i disegni sono accomunati dalla predilezione per le manifestazioni più minute del mondo naturale, sia che si tratti di piccoli fiori appena sbocciati, di conchiglie abbandonate sulla spiaggia, di insetti o di altri animaletti ritratti nei loro contesti abituali. Il rotolo è attribuibile a Matsumura Keibun, un valido pittore della scuola naturalista Shijo di Kyoto. Era particolarmente versato nella teoria artistica delle dinastie cinesi Ming e Qing e nella raffigurazione di “fiori e uccelli”: il rotolo qui presentato può essere considerato pertinente a questo genere pittorico.