夏 NATSU ESTATE
- Mostra
- 7 Giugno 2010 - 7 Luglio 2010
Il 22 giugno si potranno ammirare le nuove opere esposte nella galleria giapponese del Museo, si tratta della quarta rotazione di stampe e dipinti giapponesi.
La galleria delle stampe al secondo piano del percorso espositivo del Giappone ospiterà la prima metà della serie più famosa di Utagawa Hiroshige (1797-1858), “Le 53 Stazioni della Tokaido”, datata 1832-34. Si tratta di xilografie policrome dove il maestro, principale rivale di Katsushika Hokusai (1760-1849) per le opere paesistiche, rivela il suo massimo talento.
La serie viene presentata al pubblico per la prima volta dopo un intervento generale di restauro conservativo.
Oltre al corpus principale della Tokaido, si potranno ammirare sei surimono (preziose stampe augurali) di autori vari del tardo periodo Edo, dal 1810 al 1865 circa.
Nella sala principale al secondo piano saranno sostituiti otto kakemono (dipinti in formato verticale) che forniranno una panoramica della produzione pittorica di tutto il periodo Edo (1603-1868): tra le opere più interessanti si segnalano un dittico di Kano Koi (1569-1636), “I monaci Kanzan e Jittoku” e un paesaggio di ciliegi di Okamoto Toyohiko (1773-1845).
Nel tokonoma della stanza da tè sarà infine posizionato il kakemono di un noto calligrafo del periodo, Karasumaru Mitsuhiro (1578-1638), ove campeggia il carattere cinese che significa ‘bambù’.
La galleria delle stampe al secondo piano del percorso espositivo del Giappone ospiterà la prima metà della serie più famosa di Utagawa Hiroshige (1797-1858), “Le 53 Stazioni della Tokaido”, datata 1832-34. Si tratta di xilografie policrome dove il maestro, principale rivale di Katsushika Hokusai (1760-1849) per le opere paesistiche, rivela il suo massimo talento.
La serie viene presentata al pubblico per la prima volta dopo un intervento generale di restauro conservativo.
Oltre al corpus principale della Tokaido, si potranno ammirare sei surimono (preziose stampe augurali) di autori vari del tardo periodo Edo, dal 1810 al 1865 circa.
Nella sala principale al secondo piano saranno sostituiti otto kakemono (dipinti in formato verticale) che forniranno una panoramica della produzione pittorica di tutto il periodo Edo (1603-1868): tra le opere più interessanti si segnalano un dittico di Kano Koi (1569-1636), “I monaci Kanzan e Jittoku” e un paesaggio di ciliegi di Okamoto Toyohiko (1773-1845).
Nel tokonoma della stanza da tè sarà infine posizionato il kakemono di un noto calligrafo del periodo, Karasumaru Mitsuhiro (1578-1638), ove campeggia il carattere cinese che significa ‘bambù’.