L’ARABIA FELIX? “Alla scoperta dell’Arabia Felix” e “Piovono dal cielo bombe giorno e notte”
- Evento
- 24 Maggio 2018
ore 18
Doppio incontro in occasione della mostra ORIENTI.
Alla scoperta dell'Arabia Felix. Presentazione del primo volume dei diari di viaggio di Carsten Niebuhr (1761-1767).
Conferenza di Carla Neri, Istituto Veneto per i Beni Culturali
Piovono dal cielo bombe giorno e notte. Patrimonio culturale e diritti umani a rischio in Yemen.
Conferenza di Paolo Bensi, Responsabile Amnesty International Liguria
Per tutta la durata della mostra, un ricco susseguirsi di eventi consentirà al pubblico di immergersi totalmente nella mostra e di approfondirne i temi. Giovedì 24 maggio Carla Neri (Istituto Veneto per i Beni Culturali) e Paolo Bensi (Amnesty International) racconteranno lo Yemen: da terra definita fin dall’antichità Arabia Felix - attraverso le parole il diario lasciato da un grande viaggiatore del Settecento - a stato contemporaneo che vive uno tra i più gravi conflitti mondiali.
Nel primo dei due appuntamenti il pubblico conoscerà Carsten Niebuhr, uno dei più importanti esploratori del periodo dell’Illuminismo, e assieme a lui viaggerà alla scoperta di mondi all’epoca poco conosciuti. Il 7 gennaio 1761 una nave lascia il porto di Copenhagen diretta a Costantinopoli: a bordo vi sono i membri della prima grande spedizione scientifica danese. La meta è l’Arabia Felix, l’odierno Yemen. L’impresa, finanziata generosamente dal re Federico V, si rivelò una vera odissea per i pericoli corsi, le fatiche sopportate, l’inclemenza del clima, i disagi negli spostamenti, le relazioni non sempre facili con le autorità e gli abitanti dei territori attraversati, le malattie allora incurabili. La spedizione era composta da cinque giovani studiosi e da un addetto alla sicurezza e aveva lo scopo di acquisire una conoscenza diretta della geografia e dei costumi degli abitanti di un paese allora pochissimo conosciuto. Carsten Niebuhr, pur avendo perso tutti i suoi compagni, portò a termine il compito affidatogli con grande determinazione, intelligenza e generosità, lasciandoci preziosi documenti, quali minuziose carte geografiche e precise copie sia di geroglifici egizi sia, soprattutto, di scritte cuneiformi persiane. Oltre ai tre diari di viaggio, l’autore ha pubblicato una Descrizione dell’Arabia e due libri sul lavoro svolto dall’amico fisico e botanico Peter Forskåll prima della sua morte. L’edizione italiana è la traduzione dell’edizione compendiata in lingua francese Voyage de M. Niebuhr en Arabie et en d’autres Pays de l’Orient, en Suisse, chez les Libraires Associés 1780. Lo scorso anno, 2017, è stato edito per la prima volta in italiano il primo volume dei diari di viaggio di Carsten Niebuhr, unico superstite di una missione scientifica danese, in occasione dei duecentocinquanta anni dal suo ritorno in patria, nel novembre del 1767.
Tutto dedicato all’attualità, invece, il secondo appuntamento della serata. Se nell'antichità lo Yemen era il misterioso paese dell'oro, della mirra, e dell'incenso: il regno di Saba. La memoria del quale e della sua regina ci e tramandata dalla Bibbia, nel Novecento la storia dello Yemen è stata assai travagliata. Nel 1962, un colpo di stato militare di ispirazione nasseriana abbatteva l’imamato zaydita nel nord del Paese e fondava la Repubblica Araba dello Yemen. Dalla seconda metà del Secolo Breve a oggi la situazione è progressivamente peggiorata fino a precipitare negli ultimi anni. Ormai di vittime civili si contano migliaia e il Paese è in preda a una dura carestia e a una terribile epidemia di colera. Nel marzo 2017 la Fao ha dichiarato che “lo Yemen sta affrontando la più grave emergenza al mondo in quanto a possibilità di approvvigionamento di generi alimentari”. La comunità internazionale ha il dovere di condurre le parti in conDlitto ai negoziati di pace e di sostenere l’invio e la distribuzione di aiuti umanitari, nonché il processo di ricostruzione dello Yemen a lungo termine. Inoltre lo Yemen è il paese con una delle architetture più straordinarie al mondo: gli antichi palazzi di Sanaa, Shibam e Zabid sono tesori di rara bellezza, oggi patrimonio UNESCO. Raccontarne la sua storia e la sua ricchezza culturale è una necessità urgente per non dimenticare la difficile situazione in cui versa il Paese e ricordare il rischio che il mondo possa perdere un patrimonio unico e prezioso.
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Carla Neri. Abita a Chioggia, dove ha insegnato italiano e storia. Ha partecipato e partecipa attivamente alla vita sociale e culturale della città. È impegnata con l’associazione “Insieme ArTe - Amare Chioggia” a tenere vivi il confronto e la discussione sulle tematiche inerenti alla libertà femminile, tenendo conferenze e contribuendo all’organizzazione di incontri e dibattiti. Ha tradotto in italiano il libro Chioggia capitale del sale nel Medioevo di Jean-Claude Hocquet e ha collaborato all’edizione italiana di Giotto e le sue opere a Padova di John Ruskin. Ha curato altresì l'edizione italiana di Viaggio in Arabia e in altri paesi dell'Oriente di Carsten Niebuhr.
Paolo Bensi. Laureato in Chimica Industriale e in Lettere nell'Università di Genova. Dal 1982 al 2001 è stato docente nella Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Dal 2001 è professore associato nella Facoltà di Lettere e Filosofia della Seconda Università di Napoli; dal 2009 è docente di storia sociale dell’arte e di storia delle tecniche artistiche presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Genova. Inoltre, collabora con i più grandi centri d’eccelleva italiani per il restauro e la conservazione del patrimonio artistico. Ha prestato servizio come consulente dell'Istituto Veneto in Yemen dal 2007 al 2013. È responsabile Amnesty International per la Regione Liguria.
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L’Istituto Veneto per i Beni Culturali (IVBC) è un ente no profit fondato a Venezia nel 1995, accreditato presso la Regione Veneto per la Formazione. Le finalità dell’IVBC sono la formazione professionale, la ricerca e la progettazione nel settore del restauro e della conservazione del patrimonio storico artistico e architettonico del territorio. L’Istituto Veneto è impegnato dal 2005 nello Yemen per il restauro e la salvaguardia di due importanti monumenti del paese, la Grande Moschea di Sana’a e la moschea-madrasa al-Ashrafiyya di Tai’zz.