GONG concerto di musica persiana
- Evento
- 1 Agosto 2011 - 11 Agosto 2011
GONG 2011
Rassegna promossa dalla Fondazione Torino Musei, a cura di Renzo Pognant e realizzata dall’Associazione Musicale Contrattempo
Per l'undicesimo anno Gong si presenta al pubblico torinese. Negli anni la manifestazione, nata come rassegna di concerti estivi all'interno del Borgo Medievale, si è ampliata. Con un favore sempre crescente da parte del pubblico la rassegna è uscita dal Borgo, nel quale conserva le sue radici, coinvolgendo prima altre strutture museali della Fondazione Torino Musei, come il MAO Museo d’Arte Orientale con cui è iniziata nel 2009 un'intensa collaborazione, e poi spaziando, con MiTo Settembre Musica, in luoghi inusuali, quali la Mole Antonelliana.
Faraz Entessari tar Fabio Tricomi tombak, ud, tamburello
Giovedì 11 agosto il pubblico di Gong è invitato ad ascoltare un’improvvisazione di musica modale basata sul radif (letterale “ordine”), il repertorio classico della musica iraniana. È la musica dei re che fino agli inizi del secolo XX veniva eseguita nelle corti reali dell’area culturale iranica. I maestri hanno trasmesso oralmente ai propri allievi i modi o dastgah del repertorio fino a consolidarlo in un vero e proprio canone classico. Canone modale e fluido, mai fissato in una notazione definitiva, che resta aperto alle improvvisazioni e innovazioni combinatorie di ogni interprete. Musica da sempre raffinata ed espressione della cultura elitaria della corte dove il virtuosismo deve essere temperato dalla costante ricerca dell’equilibrio tra le parti.
Il termine dastgah, letteralmente “sistema” o “apparato”, si riferisce probabilmente alla posizione (gah) della mano (dast) sul collo dello strumento. La maggior parte dei musicologi riconosce dodici modi principali. I sette dastgah veri e propri: Se-gah, Chahar-gah, Rast panj-gah, Shure, Mahur, Homayun e Nava. Quattro cosiddetti Avaz originariamente legati al modo Shur: Abu’ata, Bayat-e Tork, Afshari e Dashti. Infine Bayat-e Esfahan, un avaz inizialmente legato al modo homayun. Anche se i cinque Avaz in origine appartenevano ai modi principali ricordati, oggi li si considera come modi indipendenti. Se alcuni tra i nomi ancora oggi usati per i dastgah principali risalgono all’era sassanide (VI secolo) e al grande musicista Barbod, la loro codifica attuale è stata fissata dai maestri fratelli Farahani nella seconda metà del XIX secolo. Una composizione tipica all’interno di ognuno dei dodici modi principali comprende diverse forme o movimenti. Si inizia con una pre-introduzione (pish-daramad) e una ouverture vera e propria (daramad). Segue normalmente un chahar-mezrab (lett: quattro plettri), un brano ritmico, agitato o presto. La composizione prosegue con sei o sette forme quali il tasnif, una composizione strumentale e vocale in cui il poema è cantato su una varietà di ritmi. Altre forme tipiche sono il zarbi, un pezzo ritmico e il forud a scendere sulla zona tonica sottostante. Il reng è una forma percussiva particolarmente vivace che chiude l’esecuzione di un dastgah. A loro volta, queste forme prendono vita dalla combinazione di elementi melodico-ritmici più brevi tratti da un vastissimo repertorio di centinaia di gusheh (lett: lobi, angoli). Vi sono gusheh modali, che specificano diverse regioni modali all’interno del dastgah principale in cui sono inseriti, in particolare attraverso un tipico tetracordo (dong). gusheh ritmici, che traggono le loro cifre distintive dalla metrica poetica classica o da altre figure ritmiche consolidate. Infine vi sono gusheh melodici, caratterizzati da una particolare sequenza ritmica di note. Per esempio delkash è un gusheh melodico-modale con spiccata cifra ritmica, mentre shikasteh segna un momento di rottura del movimento in cui viene inserito.
Faraz Entessari Nasce nel 1983 a Tabriz, in Iran. Inizia a studiare musica persiana nella sua città all’età di 14 anni, dal 2000 approfondisce lo studio del suo strumento, il tar, col maestro Dariush Pirniakan e lo studio del sistema musicale persiano (dastgah) col maestro Majid Kiani. Laureato in musica persiana a Teheran prosegue gli studi musicali al DAMS di Bologna. Pubblica un CD di solo tar come solista e svolge intensa attività concertistica rappresentando uno dei più importanti interpreti dello stile musicale persiano antico.
Fabio Tricomi Nato a Catania, musicista ed etnomusicologo, dal 1983 si dedica alla ricerca e alla documentazione degli aspetti musicali legati alla tradizione siciliana. L’esperienza diretta con i musicisti tradizionali della sua regione e successivamente di area mediorientale e persiana lo porta ad approfondire la conoscenza e lo studio, non solo teorico, delle tecniche e degli stili esecutivi di vari strumenti, in particolare segue il suo maestro Djamchid Chemirani nello studio del tombak. Ha all’attivo la pubblicazione di vari scritti sulla musica di tradizione orale, sulla musica medievale e CD di registrazioni sul campo. Parallelamente svolge attività didattica e soprattutto concertistica attingendo, con rispetto profondo, agli insegnamenti dei portatori della tradizione.
MAO - Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico 11
Ingresso gratuito In occasione dei concerti il MAO prolungherà l’orario di visita fino alle ore 21, con biglietto di ingresso a tariffa ordinaria.
INFO: tel. 011 4436927
Negli ultimi 15-20 anni l'Italia ha subito delle trasformazioni molto significative in vari settori della vita economica e culturale a seguito dell’incremento dell’immigrazione extracomunitaria. Tra i frutti sicuramente più significativi e positivi di questo incontro di culture diverse vi è lo sviluppo di forme artistiche, anche musicali, originali e feconde. Ne è testimonianza la nascita di formazioni che mescolano generi, mondi sonori o musicisti di differente provenienza che si uniscono per dare vita a formazioni autoctone. L’undicesima edizione di Gong si propone di dare voce ad alcuni di questi incontri avvenuti secondo modalità molto diverse fra di loro