GAM nuove acquisizioni
- Evento
- 4 Maggio 2006
Presentazione di Pier Giovanni Castagnoli
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“La sequenza di questi miei lavori è quasi un “ritrovamentoâ€, e mi sembra in grado di restituire l’atteggiamento che ho avuto con l’immagine fotografica, che per me e per un’intera generazione di artisti è stata il veicolo della ricerca del nuovo.
La vicinanza di amici artisti che con la fotografia avevano già allora un rapporto intenso, Luigi Ghirri, col quale condividevo una macchina fotografica Canon F.T., Franco Vaccari, Claudio Parmiggiani, Giuliano Della Casa e Carlo Cremaschi, solo per citarne alcuni, mi ha aiutato a cercare quel racconto freddo che sta alla base del mio lavoro dei primi anni Settanta.
Con alcuni di loro si è realizzata un’intesa e un dibattito sulla produzione dell’immagine che ha dato luogo ad alcune collaborazioni fotografiche. L’incapacità imbarazzata di produrre in prima persona lo scatto fotografico ed anche una certa ripugnanza per l’ovvietà delle immagini di reportage, mi spingeva ad utilizzare l’immagine “trovataâ€, una sorta di ready- made, che mi consentiva da non fotografo il riuso delle stesse. Non era la sorpresa dello scatto ad interessarmi, non quindi l’“artisticità â€, bensì la predisposizione ad essere rielaborato. C’è stato un momento nel quale le intenzioni del nuovo erano così concentrate da far apparire la pittura come un sistema ormai finito, o almeno la pittura di stampo ottocentesco che avevamo tanto subito all’origine. La fotografia ci sembrava “liberatoriaâ€.â€
Franco Guerzoni, estratto da Paesaggi in polvere, 2006 Skirà editore
Franco Guerzoni è nato nel 1948 a Modena, dove vive e lavora. Fin dai primissimi anni Settanta si dedica alla ricerca dei sistemi di rappresentazione dell’immagine attraverso l’uso del mezzo fotografico, in un contesto di forte influenza concettuale e di un intenso scambio di idee con giovani artisti modenesi che praticano un lavoro di ricerca sui nuovi linguaggi.
Appartengono a questo filone Archeologia, la prima personale di Guerzoni a Bologna, curata da Renato Barilli nel 1973, la collettiva milanese Blow-Up del 1976, ancora a cura di Renato Barilli, e la collettiva Foto-grafia, del 1977 a cura di Arturo Carlo Quintavalle.
Negli stessi anni l’artista presta grande attenzione al mondo archeologico. Elabora parallelamente libri – opera che affrontano i temi del viaggio, della riproduzione dell’immagine e delle sue molteplici letture. Risale ai primi anni Ottanta la svolta artistica che lo vede impegnato nel passaggio dall’amore per la pagina del libro alla realizzazione di grandi carte parietali gessose, coinvolte in un’idea di geografia immaginaria. Sono di questo periodo la mostra milanese Cosa fanno oggi i concettuali?, realizzata nel 1986 alla Rotonda della Besana per la cura di Renato Barilli, e Scavi superficiali, del 1987, curata da Paolo Fossati alla Galleria Civica di Modena.
I primi anni ottanta hanno segnato una decisa svolta artistica e l’inizio di un percorso tutto nuovo: se nel decennio precedente gli interessi di Guerzoni si erano concentrati sulla tecnica fotografica e sulla realizzazione di libri artistici dedicati al tema del viaggio, a partire da questo momento sceglie di dedicarsi alla realizzazione di grandi opere parietali gessose.
Le sue opere insistono da questo momento su tonalità monocrome, dalle intonazioni bianche calcinate alle nere profondamente opache, dai rossi abbacinanti agli azzurri. Una tecnica originale che rende possibile la lettura dei dipinti da più punti di osservazione: l’architettura del dipinto presenta infatti forme leggermente concave e convesse così da offrire allo spettatore un’immagine vibrata e volutamente instabile. Le opere dell’artista nascono da un percorso che trae le sue origini dalla passione di Guerzoni per l’archeologia: i gessi, i pigmenti, le polveri colorate che caratterizzano le sue opere riecheggiano infatti le patine dei reperti antichi. L’artista ha poi sempre guardato con attenzione e curiosità all’Oriente e alle sue realizzazioni artistiche.
Tra le mostre personali si segnalano: 1990 Padiglione Italia, XLIV Biennale d’Arte, Venezia; 1990 Forum, Internazionale Kunstmesse, Dusseldorf; 1994 Villa delle Rose, Galleria d’Arte Moderna, Bologna; 1996 Galleria Civica Arte contemporanea, Trento; 1997 Altre stanze, Studio G7, Bologna; 1999 Orienti, Palazzo Massari, Ferrara; 2001 Pompei-Bombay, Galleria Spirale Arte, Milano; 2002 Schloss Ettersburg, Weimar; 2003 Galerie Carzaniga+Ueker, Basilea. Le opere presentate sono state acquistate dalla GAM – Fondazione Torino Musei in occasione di Artissima12, nel novembre 2005
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“La sequenza di questi miei lavori è quasi un “ritrovamentoâ€, e mi sembra in grado di restituire l’atteggiamento che ho avuto con l’immagine fotografica, che per me e per un’intera generazione di artisti è stata il veicolo della ricerca del nuovo.
La vicinanza di amici artisti che con la fotografia avevano già allora un rapporto intenso, Luigi Ghirri, col quale condividevo una macchina fotografica Canon F.T., Franco Vaccari, Claudio Parmiggiani, Giuliano Della Casa e Carlo Cremaschi, solo per citarne alcuni, mi ha aiutato a cercare quel racconto freddo che sta alla base del mio lavoro dei primi anni Settanta.
Con alcuni di loro si è realizzata un’intesa e un dibattito sulla produzione dell’immagine che ha dato luogo ad alcune collaborazioni fotografiche. L’incapacità imbarazzata di produrre in prima persona lo scatto fotografico ed anche una certa ripugnanza per l’ovvietà delle immagini di reportage, mi spingeva ad utilizzare l’immagine “trovataâ€, una sorta di ready- made, che mi consentiva da non fotografo il riuso delle stesse. Non era la sorpresa dello scatto ad interessarmi, non quindi l’“artisticità â€, bensì la predisposizione ad essere rielaborato. C’è stato un momento nel quale le intenzioni del nuovo erano così concentrate da far apparire la pittura come un sistema ormai finito, o almeno la pittura di stampo ottocentesco che avevamo tanto subito all’origine. La fotografia ci sembrava “liberatoriaâ€.â€
Franco Guerzoni, estratto da Paesaggi in polvere, 2006 Skirà editore
Franco Guerzoni è nato nel 1948 a Modena, dove vive e lavora. Fin dai primissimi anni Settanta si dedica alla ricerca dei sistemi di rappresentazione dell’immagine attraverso l’uso del mezzo fotografico, in un contesto di forte influenza concettuale e di un intenso scambio di idee con giovani artisti modenesi che praticano un lavoro di ricerca sui nuovi linguaggi.
Appartengono a questo filone Archeologia, la prima personale di Guerzoni a Bologna, curata da Renato Barilli nel 1973, la collettiva milanese Blow-Up del 1976, ancora a cura di Renato Barilli, e la collettiva Foto-grafia, del 1977 a cura di Arturo Carlo Quintavalle.
Negli stessi anni l’artista presta grande attenzione al mondo archeologico. Elabora parallelamente libri – opera che affrontano i temi del viaggio, della riproduzione dell’immagine e delle sue molteplici letture. Risale ai primi anni Ottanta la svolta artistica che lo vede impegnato nel passaggio dall’amore per la pagina del libro alla realizzazione di grandi carte parietali gessose, coinvolte in un’idea di geografia immaginaria. Sono di questo periodo la mostra milanese Cosa fanno oggi i concettuali?, realizzata nel 1986 alla Rotonda della Besana per la cura di Renato Barilli, e Scavi superficiali, del 1987, curata da Paolo Fossati alla Galleria Civica di Modena.
I primi anni ottanta hanno segnato una decisa svolta artistica e l’inizio di un percorso tutto nuovo: se nel decennio precedente gli interessi di Guerzoni si erano concentrati sulla tecnica fotografica e sulla realizzazione di libri artistici dedicati al tema del viaggio, a partire da questo momento sceglie di dedicarsi alla realizzazione di grandi opere parietali gessose.
Le sue opere insistono da questo momento su tonalità monocrome, dalle intonazioni bianche calcinate alle nere profondamente opache, dai rossi abbacinanti agli azzurri. Una tecnica originale che rende possibile la lettura dei dipinti da più punti di osservazione: l’architettura del dipinto presenta infatti forme leggermente concave e convesse così da offrire allo spettatore un’immagine vibrata e volutamente instabile. Le opere dell’artista nascono da un percorso che trae le sue origini dalla passione di Guerzoni per l’archeologia: i gessi, i pigmenti, le polveri colorate che caratterizzano le sue opere riecheggiano infatti le patine dei reperti antichi. L’artista ha poi sempre guardato con attenzione e curiosità all’Oriente e alle sue realizzazioni artistiche.
Tra le mostre personali si segnalano: 1990 Padiglione Italia, XLIV Biennale d’Arte, Venezia; 1990 Forum, Internazionale Kunstmesse, Dusseldorf; 1994 Villa delle Rose, Galleria d’Arte Moderna, Bologna; 1996 Galleria Civica Arte contemporanea, Trento; 1997 Altre stanze, Studio G7, Bologna; 1999 Orienti, Palazzo Massari, Ferrara; 2001 Pompei-Bombay, Galleria Spirale Arte, Milano; 2002 Schloss Ettersburg, Weimar; 2003 Galerie Carzaniga+Ueker, Basilea. Le opere presentate sono state acquistate dalla GAM – Fondazione Torino Musei in occasione di Artissima12, nel novembre 2005