Chen Zhen 

Chen Zhen è nato a Shanghai, Cina nel 1955 e morto prematuramente a Parigi il 13 dicembre 2000.

Chen Zhen è stato uno dei primi artisti cinesi a mettere in relazione cultura orientale e occidentale. Nato da una famiglia di medici, Chen vive la Rivoluzione Culturale e si trasferisce nel 1986 a Parigi. Inizialmente interessato alla pittura, già nel 1989 comincia a lavorare su installazioni: riassembla oggetti quotidiani a creare sculture aperte in cui la tradizione cinese si mescola alla società del consumo in una sintesi che appare, oggi, profetica. Lo stesso artista definisce “transesperienza” ciò che anima il suo lavoro, ovvero l’unione di “residenza”, capacità di viaggiare e adattarsi ai luoghi, “risonanza”, capacità di entrare in dialogo con l’altro, e “resistenza” alle influenze della nuova cultura incontrata. Nel 2000, Chen ha portato in GAM il suo progetto Eloge de la Magie Noire, in cui interpreta la magia quale forza non-razionale capace di risanare: l’artista, seguace sia della medicina occidentale sia di quella cinese, affetto da una rara forma di anemia che lo avrebbe portato a una morte prematura, dichiarava: “come artista, il mio sogno è di diventare un medico. Fare arte ha a che fare con il guardare se stessi, esaminare se stessi e come si vede il mondo”. La mostra era divisa in quattro luoghi di magia: Paesaggio interno del corpo, Campo di disinfezione, Spazio di meditazionee Sala diagnostica, entrata a far parte delle collezioni museali, complesso e affascinante luogo di cura e di incontro con l’altro. L’opera di Chen è stata esposta in diverse edizioni della Biennale di Venezia (1999, 2007, 2009), e gli sono state dedicate personali, fra gli altri, dal MoMA PS1 di New York (2003), dal Palais de Tokyo di Parigi (2003-2004) e, recentemente, dall’Hangar Bicocca di Milano (2020).

Sara d'Alessandro Manozzo