In limine
- Esterno - Sculpture Garden
In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, la Fondazione De Fornaris ha commissionato a Giuseppe Penone, artista torinese affermato nel mondo, un’opera monumentale posizionata davanti alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, in corso Galileo Ferraris angolo via Magenta, a futura memoria dell’evento.
L’opera, intitolata “In limine”, è stata inaugurata il 18 marzo 2011 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La scultura, composta di marmo di Carrara, bronzo, tiglio ed edera, si presenta come una sorta di “portale” fungendo simbolicamente da nuovo ingresso al museo.
Giuseppe Penone descrive così il suo lavoro:
“L’opera si configura come una soglia ed è realizzata in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Nasce con l’intenzione di creare un segno che indichi il passaggio dalla spazialità della città alla spazialità sacrale del museo, nelle cui opere risiedono valori e significati che motivano la nostra esistenza. Ogni volta che si varca la sua porta ritroviamo il passato e ci proiettiamo nel futuro. Un blocco di marmo, materia che proviene dal sottosuolo, sostiene un albero, cresciuto a contatto della pietra, sradicato e fuso in bronzo.
Le radici continuano nell’intreccio delle vene del marmo. Il tronco è inclinato, in posizione instabile e solo i suoi rami si innalzano. All’estremità, un piccolo albero vive intrecciando rami e foglie con i rami di bronzo e ne sostiene visivamente il peso. Le parti infime volatili e precarie dell’albero, le foglie, tese alla ricerca della luce, sono lo strumento della sua crescita e si contrappongono, con l’azione di fotosintesi, alla forza di gravità.
La vita segreta della materia risiede nel movimento dei fluidi. Le vene sono la traccia di un’esistenza che si sviluppa nel corpo delle cose, appare nel marmo, nelle radici, nella scorza, nei rami, nelle foglie e nell’uomo”.
“La Fondazione De Fornaris ha voluto essere presente in occasione dell’importante anniversario con un’opera che resterà come segno forte a ricordo dell’evento – dice il presidente Piergiorgio Re – Si rinnova l’impegno già profuso per Torino 2006, quando abbiamo promosso la realizzazione delle colonne di Tony Cragg “Punti di vista”, collocate in piazza d’Armi e divenute una sorta di simbolo della città olimpica”.