Proiezione e incontro con i registi Ritu Sarin e Tenzing Sonam
- Evento
- 28 Maggio 2022
28 maggio ore 16.30
Proiezione e incontro con i registi Ritu Sarin e Tenzing Sonam
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Proiezione straordinaria il 28 maggio
THE REINCARNATION OF KHENSUR RINPOCHE, 1991, 62 minuti
Choenzey è un monaco di 47 anni che vive in un monastero tibetano nel sud dell'India. Il suo maestro spirituale, Khensur Rinpoche, è morto da quattro anni e, secondo la credenza tibetana, presto si reincarnerà. È però responsabilità di Choenzey, in quanto suo discepolo più stretto, trovare la reincarnazione e prendersene cura. Il film segue la ricerca di Choenzey e la sua scoperta di un bambino di 4 anni birichino ma simpatico, riconosciuto dal Dalai Lama e dall'Oracolo di Stato tibetano come la sua reincarnazione. Senza sentimentalismi, il film coglie il commovente rapporto che si sviluppa tra l'ex discepolo e il suo giovane maestro.
“Prima delle riprese del Piccolo Buddha ho visto un film intitolato The Reincarnation of Khensur Rinpoche, diretto da Tenzing Sonam e Ritu Sarin, un bellissimo documentario su un monaco che va in Tibet, preleva un bambino, lo porta dal Dalai Lama e dall'oracolo e gli viene detto: "Sì, questa è la reincarnazione del tuo maestro". […] l'intero film è influenzato dalla relazione tra il tutore e il ragazzo. Mostra un uomo che diventa per questo ragazzo padre e madre. Dà da mangiare al bambino, lo lava e gioca con lui. Allo stesso tempo il ragazzo è la reincarnazione del suo maestro. Quindi è tremendamente rispettoso di questo bambino. E ho pensato: ma non è questo il rapporto perfetto che dovremmo avere con i bambini?”. Bernardo Bertolucci, Sight and Sound, aprile 1994
THE THREAD OF KARMA, 2007, 50 minuti
Sedici anni dopo The reincarnation of Khensur Rinpoche, i registi tornano a fare visita alla reincarnazione nel monastero di Drepung, nel sud dell'India. Il film offre uno sguardo intimo sulla vita di un giovane lama che aspira a essere all'altezza della reputazione della sua precedente incarnazione. Esplora anche la sua commovente relazione con le due persone a lui più vicine, il suo assistente e il suo maestro spirituale, entrambi legati a lui nella sua vita precedente. Concentrandosi su questi legami, il film dipinge un toccante ritratto dei Rinpoche, anche se demistifica la tradizione buddhista tibetana della reincarnazione.
Ritu Sarin e Tenzing Sonam sono registi indipendenti e lavorano insieme da più di tre decenni. Attualmente vivono a Dharamshala. Un soggetto ricorrente nel loro lavoro è il Tibet, per cui si impegnano a diversi livelli: personale, politico e artistico. Attraverso i loro film, Sarin e Sonam hanno tentato di documentare, interrogare e riflettere sulle questioni dell'esilio, dell'identità, della cultura e del nazionalismo che deve affrontare il popolo tibetano. Hanno realizzato numerosi film documentari e installazioni video pluripremiati. Il loro documentario The Sun Behind the Clouds (2009) ha vinto il Vaclav Havel Award al One World Film Festival di Praga. Hanno anche realizzato il film tibetano Dreaming Lhasa (2005) prodotto da Jeremy Thomas e Richard Gere e presentato in anteprima al Toronto International Film Festival del 2006. Anche il loro lavoro più recente, The Sweet Requiem (2018) è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival. Le loro installazioni video sono state esposte fra le altre a: Contour Biennale 8, Busan Biennale, Mori Art Museum, Thyssen-Bornemisza Art Contemporary (Vienna), Khoj Studios (Delhi) e come parte del Berlinale Forum Expanded. Sarin e Sonam sono anche i fondatori-registi del Dharamshala International Film Festival.