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Il Museo del bonsai

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  • 4 Ottobre 2023 - 30 Settembre 2024
bonsai

Nasce al MAO il Museo del bonsai.

A partire da ottobre 2023, il terrazzo del Museo d’Arte Orientale si trasforma in un museo a cielo aperto, un giardino di pace, scoperta e studio che ospiterà otto esemplari di bonsai selezionati da Massimo Bandera, fra i massimi bonsaisti italiani e internazionali.
In qualità di curatore del progetto, Bandera proporrà una periodica sostituzione degli esemplari esposti, che saranno scelti in base al naturale ciclo delle stagioni e agli archetipi di simbologia sino-giapponese.

All’interno di una rinnovata visione del Museo quale luogo aperto e spazio sociale, il Museo del bonsai rappresenta per il MAO anche un’occasione di ripensare l’oggetto artistico e un’opportunità per proporre ai visitatori un aggetto inedito, una prospettiva nuova da cui osservare il mondo asiatico.

 

Nato in Cina oltre 2.000 anni fa, dove la pratica consisteva nel creare incredibili paesaggi in miniatura, il bonsai arriva in Giappone nel 700 d.C., dove si trasforma radicalmente e, concentrandosi esclusivamente sulle piante, sviluppa uno stile originale ed esteticamente ben connotato.

Il termine bonsai, che significa letteralmente "albero potato in vaso", è una pratica che risente profondamente dell'influenza del buddismo zen giapponese e coniuga la sapienza botanica con un’idea estetica legata al concetto dello seishi, l’arte di dare una forma e coltivare nel rispetto della pianta. Nonostante le dimensioni, il bonsai è quindi natura viva e conserva tutta l’energia racchiusa in un albero di taglia normale.

 

Seguendo la sua idea di “bonsai d’avanguardia”, agendo cioè nel massimo rispetto della realtà della natura, rifuggendo dagli stereotipi e salvaguardando uno dei principi fondamentali dell’estetica giapponese secondo cui la natura non va copiata, ma se ne deve imitare il processo creativo, Massimo Bandera presenta al MAO una selezione di alberi fra cui pini, ginepri, aceri, meli e carpini della collezione del Masiero Bonsai Museum, che verranno alternati in base alla stagione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BIO
Massimo Bandera, nato nel 1967, vive e opera tra Italia e Spagna e dal 1978 dedica la propria passione e professionalità al mondo dei bonsai. Nella sua ricerca tecnica ed artistica ha creato una Via contemporanea, in avanguardia, studiando le arti e le scienze in Italia, e in Giappone un confronto culturale di venticinque anni con il maestro Masahiko Kimura, massimo esponente dell’Avanguardia Bonsai.
Membro della Società Botanica Italiana, nel 1999 è stato ammesso a visitare la collezione di bonsai dell’Imperatore del Giappone, e nel 2000 ha fondato la sua scuola, la Fuji Kyookai Bonsai scuola d’avanguardia, presso la Fuji Sato Company, nel 2002 ha aperto la sezione spagnola al Museo Bonsai di Marbella, nel 2010 a Majorca, e nel 2018 a Malaga nell'Orto Botanico della Università. Vincitore di numerosi premi in Italia, Spagna, Giappone e Stati Uniti, è membro life, istruttore, ambasciatore e direttore dell’associazione mondiale Bonsai Club International. Istruttore dell’associazione italiana IBS, membro e istruttore UBI. Nel 2007 le sue opere sono state esposte a Palazzo Bricherasio a Torino e alla mostra del Congresso Fujiyohaku a Nole e Marbella con la partecipazione straordinaria del Maestro Masahiko Kimura alla sua scuola.
Nel 2002 ha pubblicato l’”Enciclopedia Bonsai” e nel 2008 “Bonsai d’Avanguardia”, libri che raccolgono gli insegnamenti di coltivazione, tecnica, estetica e cultura giapponese.
Dagli anni ottanta scrive sulle principali riviste del settore e sul Corriere dell’arte di Torino. I suoi articoli sono pubblicati su: Bonsai Italia, Bonsai italiano e Bonsai arte e Natura, Notiziario UBI,Bonsai and Suiseki magazine in Italia, Bonsai Actual e Bonsai autoctono in Spagna, Esprit Bonsai in Francia, Bonsai Magazine in America, Bonsai Sunjiu e Kindai Bonsai in Giappone.
Nell’aprile 2010 a San Marino durante il XIV Congresso Nazionale Italiano UBI è il primo rappresentante del Belpaese a ricevere un premio di Stato, il Premio al Bonsai del Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana.

 

La terrazza non è accessibile in caso di maltempo.

 

* foto di Fabrizio Pangrazi