Debord in videoteca
- Mostra
- 27 Settembre 2010 - 21 Ottobre 2010
La videoteca GAM apre la sua nuova stagione con (1959), primo cortometraggio sperimentale di Sur le passage de quelque personnes à travers une courte unitè de tempsGuy Debord. Chiaro esempio della pratica situazionista del détournement, il commento parlato mescola indifferentemente citazioni della natura più varia: dai pensatori classici ai sociologi contemporanei ai romanzi di fantascienza. Il significato e il senso del testo è così “straniato”: mutando il contesto cambia anche il concetto, l'essenza stessa della frase. Il progetto prevedeva l'uso del détournement anche nelle immagini e nelle inquadrature, fisse su situazioni casuali di vita moderna, ma l'idea è stata in parte abbandonata di fronte al rifiuto di molti distributori di cederne i diritti. Debord porta alle estreme conseguenze il ready made duchampiano, rivolgendone il principio di base allo stesso pensiero scritto.
Il commento fornisce anche alcuni degli spunti che saranno poi ripresi nel celebre La Società dello Spettacolo, in cui il linguaggio pervasivo della comunicazione mediatica è considerato alla base dell'alienazione dell'uomo moderno, in quanto con la sua stessa logica si sostituisce al rapporto fra gli individui. Le regole del cinema sono identificate come parte dello stesso meccanismo alienante, e sono perciò volutamente ignorate. È assente ogni recitazione e soprattutto il movimento, base del concetto stesso di cinema: l'immagine, il fotogramma, si ferma, viene analizzato nelle sue parti, o ad esso viene sostituita la parola. Come si afferma nello stesso commento: “Le cinèma est à detruire aussi” , anche il cinema deve essere distrutto.
Il commento fornisce anche alcuni degli spunti che saranno poi ripresi nel celebre La Società dello Spettacolo, in cui il linguaggio pervasivo della comunicazione mediatica è considerato alla base dell'alienazione dell'uomo moderno, in quanto con la sua stessa logica si sostituisce al rapporto fra gli individui. Le regole del cinema sono identificate come parte dello stesso meccanismo alienante, e sono perciò volutamente ignorate. È assente ogni recitazione e soprattutto il movimento, base del concetto stesso di cinema: l'immagine, il fotogramma, si ferma, viene analizzato nelle sue parti, o ad esso viene sostituita la parola. Come si afferma nello stesso commento: “Le cinèma est à detruire aussi” , anche il cinema deve essere distrutto.