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Terre lontane

  • Exhibition
  • 14 December 2002 - 2 March 2003

La mostra Terre Lontane offre per la prima volta l’occasione per ammirare le più suggestive opere della collezione etnografica del Museo Civico d'Arte Antica di Torino.
Oceania, Africa, Medio Oriente, America Precolombiana, Pakistan sono le diverse provenienze delle numerose e straordinarie opere che negli anni sono entrate a far parte delle collezioni del museo grazie alle donazioni di collezionisti e viaggiatori.

Una mostra importante, frutto di una lunga opera di catalogazione e di restauro, che ripercorre con un andamento fluido ed accattivante la produzione di manufatti come piatti, ampolle, brocche, lampade, statuette votive e strumenti musicali realizzati con diversi materiali: legno, vetro, ceramica e pietra.

L'esposizione si articola in cinque sezioni,  con apparati didattici a ricostruire le vicende storiche e le dinamiche economiche che portarono alla fioritura delle civiltà. La prima sezione, dedicata al Medio Oriente, propone oggetti in terracotta di uso quotidiano, anfore, splendide ampolle e candelieri da cerimonia di ottone finemente decorato. Le piccole coppe di vetro, sono decorate con impronte ripetute a serie e impresse sul vetro ancora bollente con pinze a estremità rotonda o rettangolare che portavano su un lato il motivo desiderato: cerchi o lombi.
La raffinatezza delle opere di ambito pakistano sono rappresentate dalla scultura della testa del Buddha (figura 2) che nei tratti delicati e nel sorriso appena accennato traduce in termini visivi il totale distacco e la pace interiore.
Infine l’arte americana precolombiana, con oggetti provenienti dal Messico e dal Perù, e l’arte africana,con statuette votive e strumenti musicali. Tra i manufatti dell’Oceania sono esposte le pagaie cerimoniali riccamente decorate, scelte per la copertina del catalogo e del manifesto della mostra.

L'esposizione rappresenta per il Museo una tappa importante che lo avvicina alla riapertura prevista per il 2006, quando una più ampia selezione delle collezioni etnografiche rientrerà a far parte del suo definitivo riallestimento.