PROTOBALLA
- Exhibition
- 4 November 2016 - 26 February 2017
L’intento dell’esposizione PROTOBALLA è raccontare il legame del pittore con Torino, dove Giacomo Balla visse fino al 1895. A partire dalla documentazione del poverissimo Borgo del Rubatto, dove nacque nel 1871, si seguono le amicizie e la complessa formazione dell’artista. Un dialogo con la pittura piemontese che giunge fino al 1907, anno in cui Balla realizza lo straordinario Ritratto di Clelia Ghedini Marani, conservato alla GAM, e anno in cui si tolse la vita Giuseppe Pellizza da Volpedo, le cui ricerche sul fronte divisionista e simbolista furono un punto di riferimento cruciale per la ricerca giovanile di Balla.
Realizzata con il generoso contributo della Fondazione Ferrero, la mostra è pensata come approfondimento di uno dei capitoli ancora poco indagati della vita di Giacomo Balla: un ideale complemento alla mostra FUTURBALLA alla Fondazione Ferrero di Alba.
Curata dal Conservatore capo della GAM Virginia Bertone e da Filippo Bosco, allievo della Normale di Pisa, la mostra offre un ritratto della scena artistica torinese fin de siècle in relazione alla formazione e alle amicizie di Giacomo Balla, che sotto il profilo professionale si affermerà poi a Roma all’inizio del Novecento. In mostra sono esposte per la prima volta le rare fotografie di Mario Gabinio che documentano la realtà povera dei sobborghi torinesi, e in particolare del quartiere Rubatto, accanto al grande dipinto di Giacomo Grosso, il Ritratto di Olimpia Oytana Barucchi e allo studio di Balla per il Ritratto di Clelia Ghedini Marani, oltre a opere di Federico Boccardo, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Pilade Bertieri, Felice Carena e Antonio Maria Mucchi. In mostra anche diverse riproduzioni di documenti di Giacomo Balla conservati all’Accademia Albertina.