Paolo Mussat Sartor
- Exhibition
- 19 May 2006 - 24 September 2006
Viaggio continuo è il titolo della mostra che la GAM dedica all’eclettico fotografo torinese Paolo Mussat Sartor, titolo che vuole rappresentare l’idea della fotografia intesa come un lavoro che non si conclude ed è anzi in continua crescita. Non a caso l’emblema dell’esposizione è la fotografia della sezione di un fungo reale ripreso nel momento in cui ancora non si è sviluppato, quasi a significare che il processo evolutivo dell’arte non si esaurisce mai. Questa immagine fa parte di una serie di scatti di frutti sezionati e mostrati nel loro interno con impressionante nitidezza, tutti ripresi da Mussat nel 1973 con il titolo Nature. Ed è così che l’artista affronta i diversi temi della sua ricerca, proponendo una raffigurazione la quale, oltre ad andare al di là della semplice rappresentazione, pone le basi per ciò che avverrà in seguito. Marina Miraglia scrive a Mussat una lettera, riportata in catalogo, in cui dopo aver rivisto alcune fotografie degli anni Settanta, rileva proprio nella continuità delle idee il valore e la forza del suo lavoro.
La sua lunga e articolata carriera viene presentata in mostra attraverso una selezione di lavori, inseriti lungo un percorso, per concentrarsi poi principalmente sulle Figure, fotografie inedite degli ultimi anni.
Le Figure, grandi immagini di corpi femminili realizzate fra il 2001 e il 2005 rappresentano la parte più attuale di un percorso di ricerca, iniziato nel 1985, in cui le stampe fotografiche in bianco e nero appositamente realizzate e trattate con la pittura a olio acquistano una nuova e indecifrabile identità. Come sottolinea in catalogo Andrea Bellini, “L’equilibrio, potremmo dire il sottile stato di grazia tra le due componenti, fa sì che le sue immagini si trovino sempre in un territorio mediano e ambiguo, un’inafferrabile zona di confine tra pittura e fotografia”.
Alle pagine del catalogo antologico a colori e in bianco e nero, bilingue, delle edizioni GAM - Fondazione Torino Musei, che raccoglie oltre 200 immagini, è affidato il compito di presentare una selezione della intera ricerca di Paolo Mussat Sartor: Ritratti di artisti 1968-1990, Nature 1973, Viaggi 1976-2002, Istantanee moltiplicate 1973-1990 (ritratti ripresi da più punti di vista nello stesso momento, quasi a cercare di rivelare il lato nascosto e intimo del personaggio raffigurato), Magica città, dedicata a Torino nel 1980, Rose, Gambe, Pietre, Asimmetrici, Figure 1992-2005.
Ogni sezione è introdotta da testi di Giovanni Anselmo, Gianpiero Bona, Andrea Bellini, Oddone Camerana, Philippe Hardy, Adalgisa Lugli, Marina Miraglia, e Giulio Paolini.
Paolo Mussat Sartor è nato a Torino nel 1947, dove vive e lavora.
Autodidatta, fotografa dal 1966. Nel 1968 inizia a collaborare con Gian Enzo Sperone e conosce e fotografa gli artisti italiani e stranieri che in quegli anni espongono le loro opere nella sua galleria. Espone e pubblica Ritratti di Artisti e documentazioni di opere in cataloghi d’arte e riviste specializzate di tutto il mondo. Collabora anche con riviste d’arte e Architettura come Domus, Abitare, Vogue, Casa Vogue e Ottagono.
Nel 1979, la casa editrice Stampatori gli pubblica il volume “Paolo Mussat Sartor fotografo 1968/1978. Arte e artisti in Italia”, un libro che documenta dieci anni di collaborazione con alcuni artisti italiani contemporanei.
Parallelamente, dal 1970, si dedica a un proprio lavoro di ricerca che si sviluppa attraverso il linguaggio fotografico.
Dal 1985 interviene su stampe fotografiche, da lui appositamente realizzate, con pigmenti colorati e tecniche miste, ricavandone esemplari unici.
La sua lunga e articolata carriera viene presentata in mostra attraverso una selezione di lavori, inseriti lungo un percorso, per concentrarsi poi principalmente sulle Figure, fotografie inedite degli ultimi anni.
Le Figure, grandi immagini di corpi femminili realizzate fra il 2001 e il 2005 rappresentano la parte più attuale di un percorso di ricerca, iniziato nel 1985, in cui le stampe fotografiche in bianco e nero appositamente realizzate e trattate con la pittura a olio acquistano una nuova e indecifrabile identità. Come sottolinea in catalogo Andrea Bellini, “L’equilibrio, potremmo dire il sottile stato di grazia tra le due componenti, fa sì che le sue immagini si trovino sempre in un territorio mediano e ambiguo, un’inafferrabile zona di confine tra pittura e fotografia”.
Alle pagine del catalogo antologico a colori e in bianco e nero, bilingue, delle edizioni GAM - Fondazione Torino Musei, che raccoglie oltre 200 immagini, è affidato il compito di presentare una selezione della intera ricerca di Paolo Mussat Sartor: Ritratti di artisti 1968-1990, Nature 1973, Viaggi 1976-2002, Istantanee moltiplicate 1973-1990 (ritratti ripresi da più punti di vista nello stesso momento, quasi a cercare di rivelare il lato nascosto e intimo del personaggio raffigurato), Magica città, dedicata a Torino nel 1980, Rose, Gambe, Pietre, Asimmetrici, Figure 1992-2005.
Ogni sezione è introdotta da testi di Giovanni Anselmo, Gianpiero Bona, Andrea Bellini, Oddone Camerana, Philippe Hardy, Adalgisa Lugli, Marina Miraglia, e Giulio Paolini.
Paolo Mussat Sartor è nato a Torino nel 1947, dove vive e lavora.
Autodidatta, fotografa dal 1966. Nel 1968 inizia a collaborare con Gian Enzo Sperone e conosce e fotografa gli artisti italiani e stranieri che in quegli anni espongono le loro opere nella sua galleria. Espone e pubblica Ritratti di Artisti e documentazioni di opere in cataloghi d’arte e riviste specializzate di tutto il mondo. Collabora anche con riviste d’arte e Architettura come Domus, Abitare, Vogue, Casa Vogue e Ottagono.
Nel 1979, la casa editrice Stampatori gli pubblica il volume “Paolo Mussat Sartor fotografo 1968/1978. Arte e artisti in Italia”, un libro che documenta dieci anni di collaborazione con alcuni artisti italiani contemporanei.
Parallelamente, dal 1970, si dedica a un proprio lavoro di ricerca che si sviluppa attraverso il linguaggio fotografico.
Dal 1985 interviene su stampe fotografiche, da lui appositamente realizzate, con pigmenti colorati e tecniche miste, ricavandone esemplari unici.