Ora d’Arte – Sentire la differenza
- Event
- 2 February 2012 - 24 May 2012
Dal 2 febbraio riprende Ora d'Arte, il ciclo di incontri con i curatori del museo alla scoperta delle collezioni di Palazzo Madama. Per il nuovo ciclo il tema proposto è la qualità: come si riconosce il valore qualitativo di un'opera d'arte, di una mostra, di un allestimento? Ogni 15 giorni un'ora di dialogo per esplorare la qualità, nell'ottica dello slow museum, e del confronto tra il museo e il suo pubblico.
Orario: 18.00 -19.00
Ingresso gratuito: percorso euro 4,00
Prenotazione consigliata: tel. 011.4429911.
Calendario:
2 febbraio Fiumi Riconoscere la qualità.... in una mostra.
Non solo gli oggetti e le opere d'arte, ma qualsiasi prodotto dell'uomo - anche un allestimento, un modello organizzativo o una mostra - esprimono la capacità del saper fare, affrontare temi nuovi e risolvere problemi. "Michelangelo. Madonna con il Bambino" è una piccola mostra allestita nella Corte medievale di Palazzo Madama. L'esposizione è concentrata su una sola opera, un disegno di Michelangelo, e diventa un microcosmo per capire quali sono le scelte di qualità che si pongono con urgenza nella preparazione di una mostra temporanea in un museo.
16 febbraio Anna La Ferla, Avori barocchi: eccellenza e produzione seriale nell’opera di Simon Troger
Il prolifico intagliatore tirolese Simon Troger (1683-1769) imposta le sue opere sul rapporto bicromatico “black and white” di avorio e legno e su un forte classicismo che risente della visione della grande scultura barocca, acquisita nel corso del suo breve viaggio in Italia (1723-1725) e attraverso la circolazione di incisioni e disegni. Troger e la sua bottega lavorano per le principali case regnanti europee con opere impressionanti per dimensioni e materiali utilizzati: tra le grandi committenze si distinguono certamente il Sacrificio di Isacco e il Giudizio di Salomone, realizzati per Carlo Emanuele III di Savoia nel 1741. Accanto a questa produzione su incarico, la bottega realizza piccole sculture ad intaglio, adatte alle tasche della piccola nobiltà e della nascente borghesia, che prediligono la raffigurazione dei protagonisti del variegato mondo della scena di genere: mendicanti, musicisti, venditori ambulanti, contadini. Durante l’incontro i partecipanti si confronteranno sugli aspetti della produzione attraverso l’analisi delle due tipologie di opere in avorio conservate in museo: i grandi gruppi scultorei e le figurine di genere.
1 marzo Simone Baiocco, Pigmenti splendenti
L’analisi ravvicinata delle opere, insieme alla nostra sempre più precisa conoscenza sulle tecniche artistiche antiche, ci permette di verificare il modo in cui l’artista esprimeva la qualità materiale delle cose rappresentate. In una serie di casi scelti nel percorso di sala Acaia verranno esaminate le stesure pittoriche di minuti particolari, con la possibilità di capire quando c’è stata migliore o peggiore conservazione e, di conseguenza, la reazione che oggi provoca in noi la resa dei tessuti, delle decorazioni, degli oggetti e anche degli incarnati. Questo tema ha, ovviamente, una valenza differente nei dipinti su tavola e nelle sculture policromate, ma in entrambi i casi l’uso dei pigmenti e dell’oro ci rimanda a un mondo in cui la “preziosità” dell’esito figurativo era direttamente connessa a quella dei materiali impiegati.
15 marzo Tiziana Caserta, Sempre in cerca di buoni maestri... Il rapporto tra copia e originale nel rinascimento e il problema dei falsi in arte.
Il desiderio di possedere, tra le proprie collezioni, opere di grandi maestri ha favorito fin dall’antichità la proliferazione di repliche e copie dei più noti capolavori. Laddove non era possibile arrivare ad un originale venivano interpellate figure di artisti meno rappresentativi che provvedevano a colmare la lacuna. Lo stesso desiderio che è alla base di di fantasiose attribuzioni di opere dubbie a nomi universalmente riveriti. Certo non è difficile capire perché si copiavano (e si copiano ancora oggi) i grandi maestri come Raffaello, Michelangelo o Caravaggio; meno scontato forse fermarsi a cogliere i caratteri dei maestri che il copista ha percepito ed ha fatto propri rielaborandoli. Può un’attenta analisi delle opere permettere di scoprire che cosa resta, nella copia, dello stile del copista? Che cosa, nei buoni maestri, spinge all’emulazione fino a rendere irriconoscibile la mano del falsario?
29 marzo Cristina Maritano, Perfezione della pittura nella porcellana
Il decoro sulla porcellana richiede abilità, materiali e tecniche differenti dalla maiolica. La ricchissima collezione di Palazzo Madama offre alcuni degli esempi più alti usciti dalle fabbriche di Meissen, Vienna, Venezia e Doccia. Un’occasione per osservare da vicino le opere dipinte da straordinari pittori come J.H. Horoldt, J.K. Klinger, J. Helchis, C.W. Anreiter.
12 aprile Paola Savio, La materia che inganna dal vetro alla ceramica
Le tecniche pittoriche, come il trompe l’oeil, ci propongono immagini così simili al vero da non poterle distinguere dalla realtà. Ma non sono le uniche ad ingannare i nostri sensi. Le lisce superfici di color bianco opaco, quasi lattiginoso, i riflessi metallici e gli effetti cangianti di grande bellezza di maioliche, terraglie e vetri si confondono e si confrontano con quelli di argenti, porcellane e ricercati materiali di lusso.
26 aprile Maria Paola Ruffino
Come si guarda un tessuto, come se ne valuta la qualità? Oggi come nel passato, non è facile giudicare il pregio di un manufatto tessile, costituito dalla qualità delle materie prime, dal tipo di lavorazione, dall’eleganza cromatica e del disegno. Guardando a manufatti eccellenti ed a pezzi meno preziosi ci si avvicina ai tessuti, imparando a riconoscerne pregi e particolarità.
10 maggio Simonetta Castronovo, Opere a confronto tra codici miniati, avori e vetri dipinti
Il tentativo di questo incontro sarà quello di mettere a confronto opere realizzate con la stessa tecnica ma con esiti formali contrastanti: l’analisi riguarderà alcuni vetri dipinti realizzati a Venezia nel XVI secolo, lavori in avorio intagliato di età medievale e codici miniati del Quattrocento. Come riconoscere l’intervento di un restauratore all’interno di una miniatura ? Come distinguere in un manoscritto la mano di un collaboratore da quella del maestro principale ? Come mai due vetri dipinti di identica cronologia e prodotti nello stesso centro ci appaiono così diversi ? Il tema di fondo che cercheremo di avvicinare è quello spinoso della qualità, con particolare riguardo al mondo delle arti decorative.
24 maggio Edoardo Santoro, Il giardino secondo natura, tecniche di gestione (antiche) per un giardino sostenibile.
Trovarsi oggi nel centro di Torino e poter godere di un ampio spazio verde è un'opportunità unica, ancor più sapendo che il Giardino del Castello ricrea le atmosfere e le condizioni di 600 anni fa quando la cura e la dedizione di giardinieri ed agricoltori avveniva nel massimo rispetto della natura. La gestione attuale del giardino rispecchia le tecniche tradizionali di coltivazione, ma anche quelle di salvaguardia e tutela dell'ambiente e ciò consente di creare "nell'habitat cittadino" un microclima favorevole a insetti, uccelli e altri organismi utili affinché le piante crescano in modo sano. Durante l'incontro si parlerà di lavorazioni del terreno, fertilizzazione, irrigazione e di altre tecniche consapevoli da attuare per ottenere piante di qualità.