Ora d’arte-Seconda edizione
- Event
- 29 September 2009 - 30 December 2009
INFO e prenotazioni:
011 4429911
(da lun. a ven. ore 9-16.30)
Ingresso e visita guidata: € 3
Calendario:
OTTOBRE
GIOVEDI' 8 H 18.00-18.45 Anna La Ferla, Just singing in the choir: gli stalli di Staffarda
Il coro è il luogo della chiesa dove ancora oggi si riuniscono le persone che vivono in comunità (monaci e monache, canonici che prestano il loro servizio nelle chiese cattadrali o in chiese cittadine). Palazzo Madama conserva parte del grande coro di Staffarda (Cuneo), realizzato all'inizio del Cinquecento da intagliatori del Nord della Francia. Come le voci si alternano nel canto liturgico, così anche nella decorazione degli stalli vi è un contrappunto di voci appartenenti a tradizioni diverse: i personaggi fantastici e l'intreccio gotico di rami, foglie e frutti convivono infatti con le tarsie (purtroppo assai danneggiate) che rimandano invece al mondo lombardo e padano. Voci diverse che convivono e che evocano il ruolo di cerniera avuto dal Piemonte nei secoli passati.
GIOVEDI 15 H. 18.00-18.45
Maria Paola Ruffino, Il velluto alla lente di ingrandimento
Com'è fatto un velluto?
Qual è la differenza tra il velluto cesellato e il velluto ricamo?
Che cosa ci raccontano le cimose? E che cos'è una "tripe"?
Attraverso i velluti antichi esposti in museo, Maria Paola Ruffino, conservatore per le Arti Decorative, insegna a guardare il tessuto, ne spiega le tecniche esecutive e decorative e introduce a una lettura storica del manufatto tessile.
GIOVEDI 22 H. 18.00-18.45 Clelia Arnaldi, Dipingere con la seta: l'Annunciazione di Claude Girard
Nato a Pinerolo nel 1683, Claudio Girard si specializzò nella rara tecnica del commesso di fili di seta, che consiste nella creazione di un quadretto in cui i fili, posati con percorsi di andata e ritorno rettilinei e curvilinei a piccole zone di colore su un supporto di cartoncino incerato, prendono il posto della pennellata nel delineare figure, paesaggi, architetture anche complessi. La raffinatezza di questi quadretti trovò largo apprezzamento alla corte di Vittorio Amedeo II di Savoia, che ne ordinò diversi per l'arredo dei palazzi reali. Clelia Arnaldi, conservatore della sezione di Arti barocche, presenterà le opere di Girard presenti nelle collezioni di Palazzo Madama, illustrandone le peculiarità tecniche e riconducendole ai modelli parigini e romani da cui trassero ispirazione: l'Annunciazione realizzata per Sua Maestà nel 1722, una movimentata Scena di battaglia e lo Sposalizio della Vergine di recente acquisizione.
GIOVEDI 29 H. 18.00-18.45 Cristina Maritano, Un orologio dalla collezione d'Azeglio
Dalla grande collezione di ceramiche del marchese Emanuele d'Azeglio, donata al Museo nel 1874, un capolavoro ritrovato viene presentato dopo il restauro: una pendola da camino del celebre bronzista parigino Ferdinand Barbedienne con figure in bronzo e porcellana riprese dalle tombe medicee a Firenze. Ferdinand Barbedienne (1810-1892) era famoso bronzista parigino dell'Ottocento. L'orologio (una pendola da camino) è decorato con le figure di Lorenzo il Magnifico, in bronzo, e della Notte e dell'Aurora, in porcellana Ginori di Doccia, figure tratte dalle celebri sculture di Michelangelo che ornano le Cappelle medicee a Firenze. Di particolare interesse le due statue in porcellana reimpiegate nel montaggio ottocentesco, in quanto risalenti al primo periodo della manifattura Ginori (1753 ca.).
NOVEMBRE
GIOVEDI 5 H 18.00-18.45 Simone Baiocco,
Da Barnaba da Modena a Guglielmetto Fantini
Nella seconda metà del Trecento, Genova era una "capitale" economica e artistica e molti pittori, provenienti anche da altre regioni, vi si trasferivano per svolgere la loro professione. Tra questi è Barnaba da Modena, che realizza una serie di Madonne destinate anche ad alcuni centri dell'attuale Piemonte; tra queste si colloca, con ogni probabilità, il dipinto custodito a Palazzo Madama. A Genova è attivo pure un pittore piemontese, Pietro Gallo da Alba, che firma un piccolo trittico entrato recentemente nelle collezioni del Museo Civico.
Il rapporto con questa cultura passa poi, all'inizio del Quattrocento, anche alla pittura piemontese e risulta determinante per Guglielmetto Fantini, pittore chierese che conosciamo attraverso una produzione piuttosto ampia e che giungerà a confrontarsi con i modelli ispirati al gotico francese di Giacomo Jaquerio, il caposcuola della pittura nel ducato di Amedeo VIII.
GIOVEDI 12 H 18.00-18.45 Stefania Capraro, Dipingere con la pietra: oggetti preziosi dalla Torre Tesori
In epoca manierista, nelle Wunderkammern, le "camere delle meraviglie", i sovrani di tutta Europa collezionavano oggetti d'arte e curiosità di ogni genere: da lavori in ebano e in avorio, argenti, tessuti preziosi, strumenti scientifici, libri rari, gioielli e opere in pietre dure. Proprio a questi ultimi manufatti è dedicata l'Ora d'Arte.
La produzione e la diffusione delle pietre dure si deve in gran parte alla corte dei Medici a Firenze, che nel 1588 istituisce una manifattura per la lavorazione delle pietre all'interno dei laboratori di corte ubicati nell'ala ovest degli Uffizi. Qui vengono prodotte coppe, vasi in cristallo, corniole, cammei e raffinatissimi lavori di commesso: dipinti ottenuti accostando pietre rare.
La passione per le pietre preziose contagia varie corti, tra cui quelle dei Savoia. Nonostante la perdita di molti oggetti preziosi, sappiamo dalle fonti che i Savoia possedevano lavori in cristalli, lapislazzuli, madreperla, ambra, corniola, agata, pietre dure, cammei antichi e moderni, cofanetti, vasi e coppe di ogni genere che commissionavano a intagliatori specialisti nell'intaglio delle pietre dure come i Saracchi e i Miseroni.
Nella Torre Tesori di Palazzo Madama sono esposti alcuni esempi di manufatti e commessi in pietre dure di ambito lombardo, mediceo e praghese. All'inizio del XVII secolo, sotto l'impulso dell'imperatore Rodolfo II d'Asburgo (1576-1612) Praga diventa il secondo centro culturale e artistico tra i più vivaci e cosmopoliti d'Europa nel campo dell'intaglio e del mosaico di pietre dure.
GIOVEDI 19 H 18.00-18.45 Enrica Pagella, La conquista dello spazio
GIOVEDI 26 H 18.00-18.45 Ilaria Fiumi, Nel cantiere di una mostra: servizi da tavola dalla Russia Tra pochi giorni inaugura la mostra Porcellane imperiali dalle collezioni dell'Ermitage. Nel cantiere di allestimento è necessario verificare ogni dubbio, risolvere ogni problema. In poche settimane di lavoro intenso si realizza un progetto la cui idea si è sviluppata nel corso di mesi, o addirittura anni. L'idea poi si è trasformata, si è arricchita, è diventata qualcos'altro rispetto allo spunto iniziale. Qualcosa che nessuno all'inizio poteva immaginare, e che si realizza alla fine anche grazie ad un intenso lavoro di equipe. Ilaria Fiumi, responsabile dell'Ufficio Mostre di Palazzo Madama, racconta al un pubblico tutti i passaggi necessari per la realizzazione di un'esposizione. È sera, ma ancora si lavora a Palazzo Madama...
DICEMBRE
GIOVEDI 3 H 18.00-18.45 Cristina Maritano, Servizi da tavola per Caterina II
In occasione della mostra Porcellane Imperiali dalle collezioni dell'Ermitage in corso a Palazzo Madama, verranno presentati al pubblico tre straordinari servizi da dessert in porcellana provenienti da San Pietroburgo e realizzati per Caterina II di Russia dalle principali manifatture europee del Settecento (Berlino, Sèvres, Wedgwood).
GIOVEDI 10 H 18.00-18.45 Simonetta Castronovo, Un trittico degli Embriachi dalle collezioni dei duchi di Savoia
Simonetta Castronovo illustra la storia del raffinato trittico in avorio conservato tra i capolavori della Torre Tesori, al Piano Terra,e provenienti dalle collezioni dei duchi di Savoia.L’altarolo cuspidato, realizzato all’inizio del XV secolo racconta, nelle 37 lastrine eburnee che lo compongono, le storie della vita e della Passione di Cristo. E’ una straordinaria testimonianza della produzione della “bottega degli Embriachi”, che si impose nel panorama della scultura tardomedievale in avorio, contrapponendosi all’influenza dei maestri francesi .
GIOVEDI 17 H 18.00-18.45 Carlotta Margarone, Tu scendi dalle stelle...l'iconografia della natività
Le rappresentazioni legate alla vita di Gesù trovarono una precoce sistemazione iconografica. Fin dai primi anni del Cristianesimo personaggi, ambientazioni e modalità di rappresentazione avevano caratteristiche ben definite. Questo perché era necessario che i personaggi, gli avvenimenti, fossero immediatamente riconoscibili in tutti i territori in cui era diffuso il credo, e, dunque, il messaggio dottrinale fosse chiaro per tutti i fedeli. L'unico episodio che sfugge a questa sostanziale unitarietà iconografica - e anche dottrinale- è quello dell'incarnazione del dio cristiano, la Natività.
Carlotta Margarone ci accompagnerà, attraverso le opere del museo (dai paliotti medievali ai vetri dipinti, dalle sculture in pietra ai raffinati dipinti di Defendente Ferrari) alla scoperta delle molte storie racchiuse dentro le immagini della Nascita di Cristo.