Naqra’ ma’an
- Event
- 29 March 2011 - 2 April 2011
L’evento, esito di un’attività interculturale progettata dai Servizi Educativi del MAO, ha come protagoniste le donne egiziane che frequentano il Centro Islamico di via Saluzzo di Torino e nasce dalla volontà di conoscere e condividere aspetti significativi della cultura araba.
Sabato 2 aprile, grazie alla consulenza scientifica di Francesca Bellino, docente di Letteratura Araba dell’Università degli Studi di Torino, viene proposta la lettura in lingua araba e italiana dell’opera classica Kalila wa Dimna.
Il testo letterario ha rivelato un duplice valore: sottolineare il senso di appartenenza alla cultura araba delle lettrici egiziane e aprire spazi di condivisione e interazione con il gruppo delle italiane partecipanti al progetto.
Sin dai primi incontri di lettura e studio del testo, sono infatti emersi spunti di discussione sull’immigrazione, sui problemi del viaggio, sulla vita vista come ricerca e crescita. Naqra’ ma‘an, leggiamo insieme: 2 lingue diverse condividono un’unica storia.
Kalila wa Dimna Nonostante si tratti di una delle più belle e note opere della letteratura araba classica del periodo abbaside, del genere specchi per principi, le storie che hanno protagonisti i due sciacalli di nome Kalila e Dimna riproducono di fatto la traduzione di una collezione di favole che si rifà in particolare alla famosa raccolta in sanscrito Pañcatantra, ma anche ad altre fonti indiane e ad un originale forse andato perduto. Ibn al-Muqaffa‘ (720ca-756) tradusse l’opera in arabo a partire da una importante versione in pahlavi fatta ai tempi del sovrano sasanide Cosroe Anusharwan (531-579) dal suo medico Burzoe, che fu mandato in India con il proposito di trovare l’opera e tradurla dal sanscrito al pahlavi. Alla traduzione, Burzoe aggiunse una introduzione autobiografica presentata dal vizir Buzurgmihr nella quale narra le vicende del suo viaggio in India e il percorso della propria vita. Grazie al successivo rifacimento di Ibn al-Muqaffa‘ l’opera si arricchì sia di una ulteriore introduzione che ne dava un significato nuovo, sia di alcune parti originali inserite all’interno del capitolo di Burzoe e di una nuova veste stilistica. La qualità e la bellezza della versione di Ibn al-Muqaffa‘ resero il Kalila wa Dimna un’opera di grande fama nell’ambito della letteratura araba ma non solo. In seguito, essa fu adattata in versi, tanto in arabo quanto in persiano, e fu tradotta in numerose altre lingue orientali e occidentali (siriaco, turco, mongolo, ebraico, spagnolo, latino, italiano, francese, inglese, tedesco, greco, malay).
Traduzione in arabo a cura di Francesca Bellino
Si ringraziano per la partecipazione: Asmaa, Awatef, Mervat, Nagwa, Mona, Fery; Banca del Tempo a San Salvario; Associazione Donne per la Difesa della Società Civile; Valentine, Loredana
Evento in collaborazione con: ACIST-Associazione di Cultura Islamica San Salvario Torino, Eman Askar, Francesca Bellino, Elena Giovanelli, Gabriella Bordin
MAO Museo d’Arte Orientale Via San Domenico 11 - Torino
Ingresso libero fino esaurimento posti disponibili INFO: 011-4436927