L’Oro di Siena
- Exhibition
- 6 December 2001 - 3 March 2002
Il tesoro senese di Santa Maria della Scala è arrivato a Torino, ospite a Palazzo Madama in occasione della mostra L’oro di Siena. Il tesoro di Santa Maria della Scala.
La vasta esposizione mostra parte della ricca collezione dell’istituzione ospedaliera senese, con oreficerie, miniature, reliquiari e tessuti che ricostruiscono la tradizione reliquiaria a Siena tra Medioevo e Rinascimento.
Questi straordinari oggetti, commissionati dal e per l'Ospedale di Santa Maria della Scala, sono preziosi di per sé e insieme documentano i rapporti culturali tra Oriente e Occidente. Lo stile infatti si rifà per lo più alla tradizione bizantina, che da Bisanzio – l’antica Costantinopoli costruita sul Bosforo a saldare l’est e l’ovest dell’impero romano - impregnò profondamente la cultura italiana nel Medioevo.
Gli oggetti esposti sono la parte più nascosta e gelosamente custodita del patrimonio dell'Ospedale senese: per la preziosità dei materiali e la natura stessa dei reliquiari, che conservavano le reliquie dei santi, parti del corpo, loro abiti o oggetti d'uso, quindi preziosissimi per la devozione. Il prestigio di una basilica o di un santuario era calcolato proprio sull'importanza delle reliquie che possedeva, perché attiravano pellegrini e viaggiatori.
Per questo nel 1356 vennero acquistate a Venezia alcune vestige di famossimi santi, destinate a Santa Maria della Scala. Sono oggetti che la tradizione diceva appartenuti all'imperatore Costantino, e arrivati a Siena avrebbero protetto la città da pestilenze, guerre e carestie.
Tra questi oggetti era un evangelario, preziosissimo nelle raffinate miniature che illustrano il testo (foto 3) e nella coperta (cioè la rilegatura, foto 2), ornata con placchette di datazione e provenienza diversa. Anche il cofanetto scelto come immagine per la mostra è un oggetto composito, decorato con placchette appartenenti a momenti cronologici distinti e provenienti da paesi diversi, montate su questo cofanetto al suo arrivo a Siena. Sono ben tre i tipi di smalto usato nelle pacchette che lo ornano: email de plique, cioè smalto traslucido verde su oro che è una tecnica francese usata in particolare durante il regno di Filippo il Bello, smalto cloisonnè diffuso tra le botteghe bizantine o siciliane dei secoli XII e XIII, infine smalto traslucido su argento eseguito indubbiamente a Siena nella prima metà del XIV secolo. Insomma, un unico oggetto è in realtà una straordinaria antologia delle raffinate tecniche orafe del Medioevo, dall’Oriente all’Occidente.