“IN LIMINE” di Giuseppe Penone
- Event
- 18 March 2011 - 11 November 2011
Presentazione mercoledì 20 aprile 2011 ore 18
Sala Conferenze GAM, Corso Galileo Ferraris, 30 Torino
In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, la Fondazione De Fornaris ha commissionato a Giuseppe Penone, artista torinese affermato nel mondo, un’opera monumentale posizionata davanti alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, in corso Galileo Ferraris angolo via Magenta, a futura memoria dell’evento. L’opera, intitolata "In limine", è stata inaugurata il 18 marzo dal Presidente Giorgio Napolitano. La scultura, composta di marmo di Carrara, bronzo, tiglio ed edera, si presenta come una sorta di “portale” fungendo simbolicamente da nuovo ingresso al museo.
Giuseppe Penone descrive così il suo lavoro: "L’opera si configura come una soglia ed è realizzata in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Nasce con l’intenzione di creare un segno che indichi il passaggio dalla spazialità della città alla spazialità sacrale del museo, nelle cui opere risiedono valori e significati che motivano la nostra esistenza. Ogni volta che si varca la sua porta ritroviamo il passato e ci proiettiamo nel futuro. Un blocco di marmo, materia che proviene dal sottosuolo, sostiene un albero, cresciuto a contatto della pietra, sradicato e fuso in bronzo. Le radici continuano nell’intreccio delle vene del marmo. Il tronco è inclinato, in posizione instabile e solo i suoi rami si innalzano. All’estremità, un piccolo albero vive intrecciando rami e foglie con i rami di bronzo e ne sostiene visivamente il peso. Le parti infime volatili e precarie dell’albero, le foglie, tese alla ricerca della luce, sono lo strumento della sua crescita e si contrappongono, con l’azione di fotosintesi, alla forza di gravità. La vita segreta della materia risiede nel movimento dei fluidi. Le vene sono la traccia di un’esistenza che si sviluppa nel corpo delle cose, appare nel marmo, nelle radici, nella scorza, nei rami, nelle foglie e nell’uomo”. “La Fondazione De Fornaris ha voluto essere presente in occasione dell’importante anniversario con un’opera che resterà come segno forte a ricordo dell’evento – dice il presidente Piergiorgio Re – Si rinnova l’impegno già profuso per Torino 2006, quando abbiamo promosso la realizzazione delle colonne di Tony Cragg "Punti di vista”, collocate in piazza d’Armi e divenute una sorta di simbolo della città olimpica”.
Nato a Garessio nel 1947, Giuseppe Penone vive tra Torino e Parigi. Nelle sue sculture o installazioni il processo di attuazione è parte integrante dell’opera e sono le azioni compiute dall’artista in rapporto dialettico con quelle naturali, che danno forma a una materia, di volta in volta diversa, svelandone l’aspetto fantastico. Giuseppe Penone è tra i protagonisti dell’Arte Povera, la teoria critica elaborata a partire dal 1967 da Germano Celant, e il suo lavoro è oggetto di importanti riconoscimenti che dall’Italia si estendono rapidamente all’Europa, agli Stati Uniti e al Giappone. Ha tenuto mostre personali presso numerose istituzioni pubbliche, tra cui Kustmuseum di Lucerna (1977), Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden, Museum Folkwang di Essen (1978), Stedelijk Museum di Amsterdam (1980), Städtische Museum Abteiberg di Mönchengladbach (1982), National Gallery of Canada di Ottawa (1983), Forth Worth Art Museum, Museum of Contemporary Art di Chicago (1984), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1984), Musée des Beaux-Arts di Nantes (1986), Villa delle Rose, Bologna (1990), Musée d’Art Moderne di Strasburgo, Castello di Rivoli (1991), Kunstmuseum di Bonn (1997), Musée d’Art Contemporain di Nîmes, Toyota Municipal Museum of Art (1997), Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento (1998), Centro Galego de Arte Contemporanea a Santiago de Compostela (1999), Centre Georges Pompidou a Parigi (2004), Museum Kurhaus di Kleve (2006), Académie de France, Villa Medici a Roma (2008), MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna (2008), Toyota Municipal Museum of Art, Toyota (2009), De Pont Museum for Contemporary Art (Tilburg), 2010, Musée des Arts Contemporains Grand-Hornu (Mons), 2010.
Sala Conferenze GAM, Corso Galileo Ferraris, 30 Torino
In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, la Fondazione De Fornaris ha commissionato a Giuseppe Penone, artista torinese affermato nel mondo, un’opera monumentale posizionata davanti alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, in corso Galileo Ferraris angolo via Magenta, a futura memoria dell’evento. L’opera, intitolata "In limine", è stata inaugurata il 18 marzo dal Presidente Giorgio Napolitano. La scultura, composta di marmo di Carrara, bronzo, tiglio ed edera, si presenta come una sorta di “portale” fungendo simbolicamente da nuovo ingresso al museo.
Giuseppe Penone descrive così il suo lavoro: "L’opera si configura come una soglia ed è realizzata in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Nasce con l’intenzione di creare un segno che indichi il passaggio dalla spazialità della città alla spazialità sacrale del museo, nelle cui opere risiedono valori e significati che motivano la nostra esistenza. Ogni volta che si varca la sua porta ritroviamo il passato e ci proiettiamo nel futuro. Un blocco di marmo, materia che proviene dal sottosuolo, sostiene un albero, cresciuto a contatto della pietra, sradicato e fuso in bronzo. Le radici continuano nell’intreccio delle vene del marmo. Il tronco è inclinato, in posizione instabile e solo i suoi rami si innalzano. All’estremità, un piccolo albero vive intrecciando rami e foglie con i rami di bronzo e ne sostiene visivamente il peso. Le parti infime volatili e precarie dell’albero, le foglie, tese alla ricerca della luce, sono lo strumento della sua crescita e si contrappongono, con l’azione di fotosintesi, alla forza di gravità. La vita segreta della materia risiede nel movimento dei fluidi. Le vene sono la traccia di un’esistenza che si sviluppa nel corpo delle cose, appare nel marmo, nelle radici, nella scorza, nei rami, nelle foglie e nell’uomo”. “La Fondazione De Fornaris ha voluto essere presente in occasione dell’importante anniversario con un’opera che resterà come segno forte a ricordo dell’evento – dice il presidente Piergiorgio Re – Si rinnova l’impegno già profuso per Torino 2006, quando abbiamo promosso la realizzazione delle colonne di Tony Cragg "Punti di vista”, collocate in piazza d’Armi e divenute una sorta di simbolo della città olimpica”.
Nato a Garessio nel 1947, Giuseppe Penone vive tra Torino e Parigi. Nelle sue sculture o installazioni il processo di attuazione è parte integrante dell’opera e sono le azioni compiute dall’artista in rapporto dialettico con quelle naturali, che danno forma a una materia, di volta in volta diversa, svelandone l’aspetto fantastico. Giuseppe Penone è tra i protagonisti dell’Arte Povera, la teoria critica elaborata a partire dal 1967 da Germano Celant, e il suo lavoro è oggetto di importanti riconoscimenti che dall’Italia si estendono rapidamente all’Europa, agli Stati Uniti e al Giappone. Ha tenuto mostre personali presso numerose istituzioni pubbliche, tra cui Kustmuseum di Lucerna (1977), Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden, Museum Folkwang di Essen (1978), Stedelijk Museum di Amsterdam (1980), Städtische Museum Abteiberg di Mönchengladbach (1982), National Gallery of Canada di Ottawa (1983), Forth Worth Art Museum, Museum of Contemporary Art di Chicago (1984), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1984), Musée des Beaux-Arts di Nantes (1986), Villa delle Rose, Bologna (1990), Musée d’Art Moderne di Strasburgo, Castello di Rivoli (1991), Kunstmuseum di Bonn (1997), Musée d’Art Contemporain di Nîmes, Toyota Municipal Museum of Art (1997), Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento (1998), Centro Galego de Arte Contemporanea a Santiago de Compostela (1999), Centre Georges Pompidou a Parigi (2004), Museum Kurhaus di Kleve (2006), Académie de France, Villa Medici a Roma (2008), MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna (2008), Toyota Municipal Museum of Art, Toyota (2009), De Pont Museum for Contemporary Art (Tilburg), 2010, Musée des Arts Contemporains Grand-Hornu (Mons), 2010.