Elisa Sighicelli
- Exhibition
- 16 March 2007 - 10 June 2007
La GAM di Torino prosegue nella presentazione di mostre ad artisti di nuova generazione e dedica una personale a Elisa Sighicelli, una tra le figure più significative della giovane arte italiana.
Nello spazio della sala mostre al piano terra riservato all’arte di oggi e alla fotografia, sono presentate sei videoproiezioni e cinque fotografie parzialmente illuminate su lightboxes.
Elisa Sighicelli da sempre esplora con i suoi lavori le dinamiche della visione, attraverso l'utilizzo di una particolare tecnica: la fotografia, stampata su carta e applicata su plexiglas parzialmente dipinto sul retro, che viene esaltata da una o più fonti luminose. Sono fotografie di interni, luoghi quotidiani in cui la familiarità dello sguardo e l'anonimato delle apparenze convivono. L’angolo di un tavolo, (Horizontal Blank, 2002), un particolare di un letto (Iceland: Blue Bed, 2001), l’ombra del piede di una poltrona (Parlour, 2002), una tenda (Corner window, 2003) o una pianta (Plant, 2000) sono immagini svuotate dal contesto dei riferimenti personali, impregnate di un senso di assenza che determina un’atmosfera definita dalla potenzialità narrativa piuttosto che dall’esistenza di un significato determinato.
I lightboxes parzialmente retroilluminati da luce elettrica permettono inoltre a Elisa Sighicelli di creare una suggestione inarrivabile con la fotografia classica, che per sua natura fissa un momento nel tempo e lo trasforma automaticamente in passato: “Con l'uso della luce elettrica dietro certe aree della foto, vorrei creare un momento che invece sia continuamente presente e quindi continuamente aperto. Le zone illuminate della fotografia ne contraddicono la natura bidimensionale, creando diversi piani spaziali e aumentandone la profondità”.
Il percorso alla GAM di Torino si dipana tra l’immagine fotografica e il video, tecniche con cui l’artista sviluppa una ricerca parallela, fino a confonderne i risultati.
Il valore che la luce e l’oscurità assumono nella percezione dell’immagine, oltre al senso di contemplazione ottenuto dall’esasperazione del vuoto e dalla rarefazione dell’atmosfera, sono trasmessi dai lavori video, in cui la Sighicelli trasforma la narrazione in pura meditazione, come in Dance-bound, video inedito del 2007, nel cui spazio buio cavallucci marini danzano intrecciando una coreografia tridimensionale.
Il video Nocturne (Trajectories) è simile a un disegno. La ripresa notturna dall'alto trasforma il fiume in uno spazio vuoto, entro il quale scorrono barche illuminate che tracciano traiettorie di luce, a cavallo tra astrazione e realtà.
In Nocturne (Red) e in Nocturne (Blue) un unico dettaglio, sulla riva di un fiume di notte, è ripreso con camera fissa, quasi fosse una fotografia. Lo scorrere del tempo è impercettibilmente scandito dal movimento del riflesso sull'acqua e la fissità e il silenzio evocati creano un senso di aspettativa.
La camera si muove invece in un unico piano sequenza nel video Nocturne (Left Bank): lungo la riva di un fiume in ripresa notturna, le poche luci rivelano all’improvviso nell'oscurità gli edifici e i fugaci scorci di vita, poi inghiottiti ancora dal buio.
Diversa è invece la sensazione creata dal video su monitor Non-stop exotic cabaret, del 2007. Ripresa dall'alto, una persona nuota in piscina fino ad uscire dall'inquadratura. Grazie al montaggio invertito della stessa sequenza, il nuotatore ricompare nuotando in senso contrario, con un movimento impossibile ma allo stesso tempo naturale.
Elisa Sighicelli è nata a Torino nel 1968, vive e lavora tra Torino e Londra. Le sue ultime mostre personali sono state The River Suite, Gagosian Gallery, Londra (2006); Phi, Giò Marconi, Milano, (2006); Elisa Sighicelli, Cohan and Leslie, New York (2005); Sottovoce, Palazzo delle Papesse, Siena (2005); Elisa Sighicelli, Fondation Salomon, Annecy (2003); Frost, Gagosian Gallery, Los Angeles (2001) Ha partecipato a importanti mostre collettive, tra le quali Liquid Sea, MCA, Sidney (2003); No world Without you, Hertzliya Museum, Tel Aviv (2001); The Mind is a Horse Part 2, Bloomberg Space, Londra (2005); Barrocos y Neobarrocos, DA2, 2002, Salamanca (2005); Expo 21: Strategies of Display, Angel Row Gallery, Nottingham e Warwick Art Centre, Coventry (2004)
Nello spazio della sala mostre al piano terra riservato all’arte di oggi e alla fotografia, sono presentate sei videoproiezioni e cinque fotografie parzialmente illuminate su lightboxes.
Elisa Sighicelli da sempre esplora con i suoi lavori le dinamiche della visione, attraverso l'utilizzo di una particolare tecnica: la fotografia, stampata su carta e applicata su plexiglas parzialmente dipinto sul retro, che viene esaltata da una o più fonti luminose. Sono fotografie di interni, luoghi quotidiani in cui la familiarità dello sguardo e l'anonimato delle apparenze convivono. L’angolo di un tavolo, (Horizontal Blank, 2002), un particolare di un letto (Iceland: Blue Bed, 2001), l’ombra del piede di una poltrona (Parlour, 2002), una tenda (Corner window, 2003) o una pianta (Plant, 2000) sono immagini svuotate dal contesto dei riferimenti personali, impregnate di un senso di assenza che determina un’atmosfera definita dalla potenzialità narrativa piuttosto che dall’esistenza di un significato determinato.
I lightboxes parzialmente retroilluminati da luce elettrica permettono inoltre a Elisa Sighicelli di creare una suggestione inarrivabile con la fotografia classica, che per sua natura fissa un momento nel tempo e lo trasforma automaticamente in passato: “Con l'uso della luce elettrica dietro certe aree della foto, vorrei creare un momento che invece sia continuamente presente e quindi continuamente aperto. Le zone illuminate della fotografia ne contraddicono la natura bidimensionale, creando diversi piani spaziali e aumentandone la profondità”.
Il percorso alla GAM di Torino si dipana tra l’immagine fotografica e il video, tecniche con cui l’artista sviluppa una ricerca parallela, fino a confonderne i risultati.
Il valore che la luce e l’oscurità assumono nella percezione dell’immagine, oltre al senso di contemplazione ottenuto dall’esasperazione del vuoto e dalla rarefazione dell’atmosfera, sono trasmessi dai lavori video, in cui la Sighicelli trasforma la narrazione in pura meditazione, come in Dance-bound, video inedito del 2007, nel cui spazio buio cavallucci marini danzano intrecciando una coreografia tridimensionale.
Il video Nocturne (Trajectories) è simile a un disegno. La ripresa notturna dall'alto trasforma il fiume in uno spazio vuoto, entro il quale scorrono barche illuminate che tracciano traiettorie di luce, a cavallo tra astrazione e realtà.
In Nocturne (Red) e in Nocturne (Blue) un unico dettaglio, sulla riva di un fiume di notte, è ripreso con camera fissa, quasi fosse una fotografia. Lo scorrere del tempo è impercettibilmente scandito dal movimento del riflesso sull'acqua e la fissità e il silenzio evocati creano un senso di aspettativa.
La camera si muove invece in un unico piano sequenza nel video Nocturne (Left Bank): lungo la riva di un fiume in ripresa notturna, le poche luci rivelano all’improvviso nell'oscurità gli edifici e i fugaci scorci di vita, poi inghiottiti ancora dal buio.
Diversa è invece la sensazione creata dal video su monitor Non-stop exotic cabaret, del 2007. Ripresa dall'alto, una persona nuota in piscina fino ad uscire dall'inquadratura. Grazie al montaggio invertito della stessa sequenza, il nuotatore ricompare nuotando in senso contrario, con un movimento impossibile ma allo stesso tempo naturale.
Elisa Sighicelli è nata a Torino nel 1968, vive e lavora tra Torino e Londra. Le sue ultime mostre personali sono state The River Suite, Gagosian Gallery, Londra (2006); Phi, Giò Marconi, Milano, (2006); Elisa Sighicelli, Cohan and Leslie, New York (2005); Sottovoce, Palazzo delle Papesse, Siena (2005); Elisa Sighicelli, Fondation Salomon, Annecy (2003); Frost, Gagosian Gallery, Los Angeles (2001) Ha partecipato a importanti mostre collettive, tra le quali Liquid Sea, MCA, Sidney (2003); No world Without you, Hertzliya Museum, Tel Aviv (2001); The Mind is a Horse Part 2, Bloomberg Space, Londra (2005); Barrocos y Neobarrocos, DA2, 2002, Salamanca (2005); Expo 21: Strategies of Display, Angel Row Gallery, Nottingham e Warwick Art Centre, Coventry (2004)